Prete-pilota porta le moto alle suore della missone in Togo

SAN PIETRO. Di primo acchito viene da chiedersi che cosa mai possano avere da spartire. Eppure il mondo delle due ruote e quello della fede non sono poi così distanti, di sicuro non quanto certe scene da immaginario collettivo potrebbero spingere a pensare.
Don Michele Zanon, parroco di San Pietro al Natisone, è perfetto “testimonial” del possibile (e proficuo) punto di contatto, capace – nel caso specifico – di far convivere con la missione sacerdotale una passione di vecchia data e, soprattutto, di farle portare frutto, perfettamente in linea con lo sprone evangelico.
Entusiasta delle moto da sempre, il prete-pilota sta per partire per il Togo assieme a tre amici per portare in dono proprio due moto alle suore della Provvidenza, che demolendo un’altra fetta di immaginario popolare saliranno in sella ai “bolidi” per raggiungere i villaggi più distanti e dispersi posti sotto la loro tutela.
«Specialmente quando le condizioni meteo saranno proibitive per gli spostamenti a piedi», aggiunge il parroco, precisando che le moto saranno a disposizione anche dei medici e degli infermieri che collaborano con le religiose.
«Partenza domenica 9 febbraio, rientro a fine mese», annuncia don Michele, che condividerà l’esperienza con il cividalese Sergio Dalla Riva, con una giovane di San Pietro al Natisone, la 20enne Victoria Chiuch, e con Pascal Biver, pediatra di Pisa.
«L’iniziativa – racconta – si inserisce in un programma ben più ampio, in corso da tempo. Con la casa motociclistica Yamaha Italia, che ha donato uno dei mezzi da consegnare in Togo (l’altro lo ha fornito l’associazione “A Manete”, della Polizia di Stato), stiamo sostenendo le suore della Provvidenza nella costruzione di un centro per accogliere i bambini sieropositivi e le loro famiglie.
Un ulteriore progetto, appoggiato dalle donazioni dei parrocchiani di San Pietro al Natisone, sfocerà nella realizzazione di un orfanotrofio nella capitale Lomé; in Costa d’Avorio, infine, aiutiamo le suore in un piccolo ospedale specializzato nella cura di una patologia molto aggressiva, il morbo di Burulì, una sorta di lebbra che necessita di cure particolari: Pascal Biver collabora alla formazione del personale medico e infermieristico.
Tutto ciò si inserisce nel percorso dell’associazione Cavalieri delle nubi – che prende il nome dal verso di un salmo biblico, “Spianate la strada a chi cavalca le nubi” –, con la quale curiamo varie attività, anche in ambito locale; con Yamaha Italia, per esempio, stiamo organizzando una lotteria che si aprirà a febbraio e si concluderà il giorno della tradizionale moto-benedizione a Tricesimo».
Adesso, dunque, destinazione Africa: «Chi desiderasse seguire il nostro viaggio – spiega il sacerdote – potrà farlo sulla pagina Fb di Cavalieri delle nubi».
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