Previdenza complementare: dipendenti pubblici esclusi
UDINE. Nel piano di riorganizzazione dell’amministrazione regionale che l’assessore Paolo Panontin sta mettendo a punto, resta in piedi lo spinoso problema della previdenza complementare di tutti i 15 mila dipendenti regionali, tema che lo stesso Panontin promette di affrontare a settembre in un nuovo incontro con i rappresentanti dei lavoratori.
In realtà il blocco è doppio per i lavoratori del Comparto unico: da un lato il fondo regionale – «malgrado tutte le rassicurazioni e la spinta dell’epoca» – è rimasto al palo; dall’altro oggi i dipendenti della Regione e degli enti locali scontano anche l’esclusione dal fondo complementare Perseo, la cui adesione è possibile soltanto per chi è coperto dal contratto nazionale di lavoro.
«La situazione – spiega il segretario regionale della Cisl Funzione pubblica, Massimo Bevilacqua – è assolutamente delicata, basti considerare la perdita annua di circa un punto percentuale sulle pensioni che nessuno restituirà ai lavoratori sprovvisti di previdenza complementare».
Di qui la richiesta di avviare subito le procedure per la sottoscrizione di un accordo regionale tra la parte datoriale e il sindacato in modo di dare la possibilità ai dipendenti del Comparto unico di aderire, appunto, al fondo Perseo.
Seconda partita, non meno cruciale, riguarda invece il diniego, espresso dal Servizio per gli Affari Istituzionali e delle Autonomie Locali, al pagamento – dal 31 maggio – sia delle ferie sia della malattia ai lavoratori impegnati nei lavori socialmente utili negli enti.
«La decisione assunta – commenta ancora Bevilacqua – ci pare assurda, considerato che si va a togliere a chi già vive un momento di grandissima difficoltà. Per questo chiediamo di rivedere una decisione che penalizzerà sempre più persone».
La Cisl Fp – che oltre all’assessore Panontin, si rivolge anche alla collega Loredana Panariti (Lavoro) – infine torna sul tema della maternità facoltativa post partum. «Abbiamo chiesto – specifica il segretario della Cisl Funzione pubblica – che sia ratificata la possibilità per tutti gli enti locali di fare accordi decentrati per permettere alle donne di usufruire dei permessi previsti dalla legge non soltanto a giorni, come oggi avviene, ma ad ore». Stando alla categoria, infatti, sono sempre più le donne, ma anche gli uomini, che chiedono l’attivazione di uno strumento del genere.
Ieri, l’assessore Paolo Panontin ha portato in giunta alcune modifiche al Regolamento di organizzazione dell’amministrazione del Friuli Venezia Giulia, che sarà quindi discusso della prima Commissione consiliare. «Ritengo – ha dichiarato l’assessore alla Funzione pubblica – che l’iter possa chiudersi entro la fine di questo fine mese o al massimo entro la prima settimana di settembre».
Le modifiche, frutto anche delle annotazioni giunte in queste settimane da diverse direzioni regionali, «tengono inoltre conto – prosegue Panontin – di alcune osservazioni emerse nel corso del recente incontro avuto con le organizzazioni sindacali, una riunione molto proficua e di grande collaborazione». Alcune di esse riguardano in particolare le competenze in materia di politiche comunitarie e biodiversità.
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