Prima casa, 2 milioni solo per le pratiche I DATI - LE CIFRE

La Regione rimborsa la banca Fvg e quelle convenzionate per la gestione delle domande. Santoro: il sistema va rivisto
Udine 08 luglio 2013 mediocredito Copyright Petrussi Foto Press/Turco
Udine 08 luglio 2013 mediocredito Copyright Petrussi Foto Press/Turco

UDINE. Costi, alti. Domande, dimezzate. Esigenze, modificate. I contributi che la Regione garantisce a chi acquista, costruisce o recupera la prima casa sono destinati a cambiare. È scritto nella relazione che gli uffici hanno presentato alla giunta di Debora Serracchiani e che evidenzia più d’una criticità.

La conferma sta nelle parole dell’assessore ai Lavori pubblici Mariagrazia Santoro. «Non abbiamo ancora individuato la soluzione. In modo collegiale, in giunta, entro dicembre decideremo come agire». Il sistema cambierà dal 2014. In discussione c’è anche il rapporto costi/benefici della gestione degli iter affidata a MediocreditoFvg.

I soldi a Mediocredito Fvg

La relazione mettere nero su bianco il costo del meccanismo per l’amministrazione regionale. I contributi calcolati sul 2.200 domande annue ammontano a 4 milioni l’anno per dieci anni di contributo pluriennale, cui vanno aggiunti 10 milioni l’anno per gli aiuti una tantum alle categorie svantaggiate. Non solo.

Come da legge regionale e da successiva convenzione la Regione è tenuta a rimborsare banca Mediocredito Fvg e agli altri istituti di credito convenzionati, perché questi ultimi raccolgono le richieste in circa 900 sportelli nell’intero Fvg, mentre Mediocredito gestisce di ogni singola pratica il percorso tecnico e amministrativo per la concessione e l’erogazione dei contributi.

In nove anni la Regione ha speso per i rimborsi 18,5 milioni. La fetta più grossa (come mostra la tabella a fianco) va a Mediocredito che dal 2004 – anno del debutto del sistema – al 2012 ha incassato poco più di 16 milioni.

A Mediocredito Fvg vanno 50 euro più Iva per ogni domanda che non raggiunge la fase di determinazione del contributo e un rimborso del 2% degli stanziamenti assegnati durante l’anno (più Iva) per le domande che arrivano a buon fine (il costo massimo di ogni richiesta è di 511 euro).

Alle altre banche, invece, sono assegnati 50 euro più Iva per ogni domanda raccolta.

Un freno ai costi di Mediocredito

La banca del Fvg gestisce le pratiche per dieci anni, vero. I costi appaiono comunque alti. «È difficile da stabilire – spiega Santoro –, di certo è una delle voci di spesa su cui dobbiamo riflettere, come stiamo facendo per ogni voce di spesa della Regione. E va soprattutto stabilita l’efficacia del sistema».

La convenzione tra il Fvg e l’istituto di credito dispone che la gestione di Mediocredito proseguirà fino a quando esisterà il contributo sulla prima casa. Ma da gennaio la banca Fvg gestirà le pratiche presentate entro il 31 dicembre 2013. Poi, si vedrà.

Il declino del “mâl dal modon”

I contributi regionali per la prima casa sono stati introdotti nell’aprile del 2004. In poco più di nove anni hanno trovato risposta circa 35 mila richieste (nella tabella in alto è riportato il numero di domande dal 2010 al giugno 2013).

Ma la crisi economica ha frenato anche una caratteristica tipicamente friulana, “il mâl dal modon”, l’obiettivo cioè di avere la casa di proprietà. Se nel 2010 è stato registrato un boom di richieste di contributi, quasi 5 mila, e nel 2011 è stata superata quota 4 mila e 600, dall’anno scorso le domande sono dimezzate.

In Regione, inoltre, le risorse calano e caleranno ancora. È una delle ragioni per le quali nel 2012 sono stati rivisti, e resi più rigidi, alcuni criteri per l’assegnazione dei fondi.

È necessario, ad esempio, non aver mai beneficiato di un’analoga agevolazione, non essere proprietari di altre abitazioni – esistono deroghe per casi specifici come una casa ottenuta in eredità oppure la perdita di un’abitazione a causa di separazione tra coniugi –, acquistare o sistemare una casa non più grande di 120 metri quadrati e avere, come garanzia richiesta dalla Regione, il 50% dell’operazione coperta da mutuo.

Santoro assicura che la Regione garantirà la copertura di tutte le richieste che arriveranno entro il 31 dicembre e assicurerà anche i fondi a Mediocredito Fvg. Dal 2014 non sarà più così.

Santoro: esigenze mutate

«A partire da questi numeri, senza pregiudizi, gli uffici evidenziano la necessità di rivalutare il sistema sotto l’aspetto dei costi e dei benefici. Le risorse – conferma l’assessore ai Lavori pubblici – sono garantite per tutto il 2013, a Mediocredito compreso, ma entro dicembre decideremo come modificare, integrare, cambiare il canale contributivo. E non lo abbiamo ancora fatto proprio per non trasformare le regole in corsa. I bisogni dei cittadini e delle famiglie sono cambiati e forse questo contributo non è più determinante e rilevante come risposta sociale. Anche perché la Regione chiede la garanzia del 50% dell’acquisto della casa coperto da mutuo. Viste la crisi economica e l’atteggiamento delle banche, chi ottiene il mutuo ha un’affidabilità economica riconosciuta dalle banche. Ma quante sono le famiglie che possono chiedere un mutuo?».

Santoro ripete che una delle esigenze crescenti, a Udine come a Trieste, è quella del sostegno economico per gli affitti.

«È un aiuto diverso che va valutato. Se uniamo il costo dei contributi per la prima casa e la diminuzione netta delle richieste capiamo che forse la risposta attesa dalle famiglie non è più quella. Faremo due conti – conclude Santoro –, analizzeremo di cosa i cittadini hanno davvero bisogno e agiremo in quel senso».

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