Prima i pasti erano solo due poi la svolta nel Settecento
Il giovin signore di Giuseppe Parini, al risveglio, deve sciogliere il primo dubbio della giornata: bere cioccolata calda o caffè? La prima sarebbe d’aiuto nella digestione, il secondo allontanerebbe l’ipocondria e metterebbe al riparo dal rischio di ingrassare. Siamo nel Settecento e la colazione a base di bevande considerate all’epoca esotiche è il tratto distintivo delle classi aristocratiche. Per il resto della popolazione, quella dedita al lavoro, il pasto mattutino è invece costituito da cibi freddi e salati. La versione dei nostri giorni, dolce e calda, è dunque un’invenzione piuttosto moderna.
Anche se il nome viene da lontano: Collationes è il titolo di una raccolta di precetti morali e di istruzioni sulla vita monastica del quinto secolo dopo Cristo. «I monaci avevano l’obbligo di tacere durante i pasti, mentre uno di loro leggeva testi di riflessione spirituale – scrive il professore dell’Università di Bologna Massimo Montanari in un intervento all’interno di una raccolta dedicata al tema della colazione della comunità “Breakfast Club Italia” –.Tra i preferiti c’era quello di Giovanni Cassano e proprio per questo le Collationes si identificarono col pasto».
All’epoca poi i pasti erano solamente due: il pranzo e la cena. Della colazione, non si sa molto. L’insieme di cibi che interrompeva il digiuno notturno è stato a lungo privo di una identità propria: era una sorta di pranzo in miniatura, in cui quantità e qualità erano ridotte e in cui non erano previste bevande calde. Nell’Europa mediterranea, ad esempio, si mangiava pane, salumi e formaggio e si beveva vino. Un vero cambiamento si ha a partire dal Settecento quando, dalle colonie, cominciano ad arrivare bevande come tè, caffè e cioccolata. Portano i sapori e i profumi di Paesi lontani, vengono dall’Asia o dall’America, e a lungo rimangono appannaggio di una minoranza benestante.
Ecco che allora, come racconta Parini nel Giorno, la colazione assume tutt’altro gusto diventando calda e dolce. Con il tempo poi queste bevande diventano sempre più popolari.
Diventa dominante anche il latte quando, con la Rivoluzione industriale, nascono i moderni sistemi di refrigerazione: finalmente si può conservare questa nutriente bevanda che può giocarsi la parte di protagonista sulle tavole degli europei non necessariamente trasformato in formaggio. Da qui in poi le declinazioni sono innumerevoli: tra brioches e bacon, succhi di frutta e bevande alla soia, quello della prima colazione rimane un regno in cui a vincere sono soprattutto la varietà e il gusto personale.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto