Primo Daspo urbano del questore: Parco Galvani vietato per un anno

Disturbo e atti contrari alla pubblica decenza: la misura ha colpito un 51enne, denunciato alla Procura

Primo “Daspo urbano” da parte del questore Marco Odorisio nei confronti di un pordenonese, al quale è stato interdetto per dodici mesi l’accesso nelle aree urbane ricomprendenti via Vallona e il centrale parco Galvani. Il provvedimento ha interessato un 51enne, residente in città, cui sono state contestate ripetute violazioni, non solo dal punto di vista del decoro.

Il “Daspo urbano” è un provvedimento amministrativo che può essere emanato nei confronti di quanti pongano in essere condotte che impediscono l’accessibilità e l’utilizzo di luoghi pubblici.

Il pordenonese nel pomeriggio di mercoledì 3 luglio era stato fermato per un controllo al parco Galvani da una pattuglia della polizia locale, la quale, sussistendone i presupposti, gli aveva notificato l’ordine di allontanamento. Trascorsi alcuni giorni, nel pomeriggio del 15 luglio, sempre al parco Galvani, poliziotti della squadra volante della Questura lo avevano sorpreso a disturbare i presenti e la circolazione in zona, nonchè a compiere atti contrari alla pubblica decenza. Vista la recidiva la decisione di intervenire con un provvedimento più “deciso”. Il “Daspo urbano”, appunto, introdotto due anni fa dall’ex ministro dell’Interno, Marco Minniti, come misura di sicurezza in ambito cittadino.

Il pordenonese è stato, quindi, deferito alla Procura della Repubblica e, accertata l’inottemperanza all’ordine di allontanamento del 3 luglio, per lui è scattata la procedura del “Daspo urbano”. Il questore il 6 luglio ha disposto la misura di prevenzione dell’avviso orale. Venerdì scorso ha emesso l’ulteriore provvedimento di divieto d’accesso al parco Galvani per dodici mesi.

«Il provvedimento – informa la Questura – è stato emesso nell’ambito delle molteplici applicazioni degli strumenti normativi utilizzati, tra i quali i fogli di via obbligatori, l’avvio di procedure di revoca di permessi di soggiorno e gli avvisi orali, che hanno avuto quali destinatari una decina di persone che vivevano il parco Galvani in maniera non propriamente corretta».

Continuano, dunque, le attività di prevenzione e controllo nelle aree cittadine, in particolare a favore delle zone verdi e dei parchi. «I dispositivi di prevenzione e vigilanza – si evidenzia in Questura – impegnano quotidianamente pattuglie della squadra volante e unità della squadra mobile, e si innestano nella pianificata intensificazione dei dispostivi di sicurezza sul territorio per un sereno utilizzo da parte di cittadini e famiglie degli ambiti urbani». —

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