Primo premio al Sauvignon di Komjanc

Il riconoscimento all’azienda di Giasbana attribuito dal giornale online Winesurf. Bene anche il Malvasia 
SAN FLORIANO. Importante riconoscimento per l’azienda Alessio Komjanc di Giasbana.


Winesurf, il giornale online di enogastronomia e guida vini dal 2006 diretto da Carlo Macchi, ha premiato il Sauvignon 2016 doc Collio dell’azienda, classificandolo al primo posto su 61 campioni degustati. Il Malvasia 2016 IGT VG invece ha raggiunto il secondo posto.


«Il risultato ci riempie di entusiasmo - confessano Alessio Komjanc e i suoi quattro figli operanti in azienda - e ci serve da sprone per raggiungere nuovi e ancor più ambiziosi obiettivi, sostenuti dalla preziosa, qualificata e qualificante consulenza di Gianni Menotti, che ci segue ormai da cinque vendemmie».


L’attuale nucleo aziendale è stato fondato negli anni Settanta da Alessio, il quale aveva iniziato l’attività agricola presso l’azienda paterna: infatti i suoi bisnonni producevano vino in Collio già alla fine dell'Ottocento. La prima etichetta “Alessio Komjanc” risale all’annata 1973. Nuovo impulso è stato dato all’azienda nel 2000, quando tutti e quattro i figli maschi di Alessio, Beniamin, Roberto, Patrik e Ivani si sono definitivamente insediati in azienda, raggiungendo così una maggiore specializzazione in ciascuna fase della filiera produttiva: dal vigneto alla commercializzazione del prodotto finito. Nel 2006 è stata completata la ristrutturazione e l’ampliamento della sede aziendale che ha interessato principalmente la cantina. La cantina oggi ha una superficie coperta di 750 metri quadrati, che comprende il portico lavorazione uve, la cantina di vinificazione e di affinamento, l’imbottigliamento e lo stoccaggio. Nella cantina si vinificano solo le uve provenienti dai nostri vigneti e i vini si affinano prevalentemente in acciaio, riservando solo una quantità di nicchia all’affinamento in legno.


L’azienda Alessio Komjanc produce anche ottimo olio d’oliva e commercializza l’etichetta Oce As (qualità maurino).


Parte delle olive sono coltivate nell’uliveto dei Komjanz posto accanto al santuario della Castagnavizza. L'uliveto è composto da 330 piante, di un'età media di 25 anni. Diverse le specie coltivate tra le quali le nere Casaliva e Maurino, le verdi Bianchera e Grignano.


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