Processo ai vertici della BpVi, i risparmiatori presentano il conto

Giovedì 17 in aula i legali dei piccoli azionisti con le richieste delle parti civili. In centinaia dalla regione

UDINE Un “tesoro” di 12.500 azionisti, tanti i soci della Popolare Udinese entrati con il medesimo titolo nella Popolare di Vicenza all’atto dell’acquisizione, e privati dei titoli divenuti carta straccia al momento del crac dell’istituto berico.

Per una parte - al momento non nota - di questi, inizia ora il conto alla rovescia per immaginare di riavere indietro una parte dei loro risparmi. L’ambizione è legata a doppio filo ad una - sperata - sentenza di condanna dei vertici dell’istituto nell’ambito del processo penale in corso a Vicenza. Gli imputati sono Gianni Zonin, storico presidente di BpVi, l’ex vice direttore generale Emanuele Giustini, l’ex consigliere di amministrazione Giuseppe Zigliotto, l’ex vice direttore generale (responsabile dei crediti) Paolo Marin e il dirigente Massimiliano Pellegrini (preposto al bilancio), e l’ex vice dg a capo dell’area Finanza Andrea Piazzetta.

Dopo le richieste di condanna avanzate dal pm, giovedì 17 dicembre il tribunale inizierà ad ascoltare le richieste delle parti civili. Una marea. In attesa del numero esatto delle costituzioni, le cifre circolate fino ad ora parlano di circa 7900 affidate a 265 avvocati. In rappresentanza di alcuni risparmiatori del Fvg ci saranno certamente l’avvocato Barbara Puschiasis di Consumatori attivi (che rappresenta circa 300 risparmiatori con richieste per complessivi 50 milioni di euro), e gli avvocati Roberto Pascolat e Carla Magrin, con una settantina di azionisti associati a Federconsumatori.

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Una parte degli azionisti è fuori dalla causa perché a suo tempo aveva sottoscritto una transazione “tombale” con la banca, in cambio di un modesto rimborso di quanto investito. «Una scelta - spiega Pascolat - che li ha esclusi da ulteriori azioni. Cosa che non è accaduta invece a chi ha imboccato la via del Fir, il Fondo indennizzo risparmiatori del Consap, per avere indietro il 30% del proprio denaro».

Altri ancora si sono insinuati nel passivo della Popolare di Vicenza in liquidazione. Ciò di cui parliamo è invece la richiesta di risarcire il danno rivolta agli amministratori di BpVi che con il loro agire - nelle premesse scorretto e perseguibile penalmente - hanno portato al dissesto la banca e azzerato il valore delle azioni. Oggi dunque conosceremo le richieste delle parti civili, quindi il procedimento proseguirà con le conclusioni dell’accusa, le arringhe della difesa e andrà a sentenza tra fine gennaio e i primi di febbraio.

«In quel momento - spiega Roberto Pascolat - sapremo se il giudice, con la condanna, disporrà la liquidazione immediata del danno, o se invece affiderà ad un giudice civile la valutazione del “quantum”, ovvero l’ammontare del risarcimento. Per quel che ci riguarda, la nostra richiesta sarà perla liquidazione immediata con una provvisionale». Il numero considerevole di richieste e anche la diversità delle singole posizioni (gli acquisti di azioni non sono avvenuti tutti in uno stesso momento e nemmeno ad uno stesso valore del titolo) fanno propendere per un rinvio della valutazione del danno dei singoli.

 

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