Professione youtuber. Ma è un vero lavoro?

UDINE. Fare lo YouTuber è un lavoro oppure no? Questo è il tema scelto dai ragazzi della redazione del Messaggero Scuola per sperimentare l'arte del dibattito ed esporre le proprie opinioni riguardo l'argomento. Le ferree regole del Debate impongono, oltre al limite massimo di 3 minuti per ogni oratore, un attento utilizzo del linguaggio.
Il fine ultimo dell'attività svolta, infatti, non è soltanto quello di convincere i giudici della validità della tesi proposta, ma è anche e soprattutto quello di utilizzare la retorica per sostenere questa. Le due squadre hanno scelto un capitano e due oratori: i portavoce incaricati all'esposizione delle argomentazioni pensate da tutti i membri del gruppo.
La giuria formata da due ragazzi della redazione e Oscar d'Agostino, giornalista del Messaggero, ha ascoltato attentamente i brevi discorsi degli oratori con l'arduo compito di giudicare il contenuto e la pertinenza degli interventi con l'argomento chiave senza avere la possibilità di fare domande.
Dopo una breve riunione la decisione è presa: la squadra vincitrice è quella a sostegno della figura dello YouTuber visto come un lavoratore. I ragazzi, secondo i giudici, sono infatti stati in grado di presentare argomentazioni più convincenti, mirate e pertinenti rispetto alla squadra avversaria.
Anche il fatto di aver conosciuto Alice Luvisoni (su YouTube AliLuvi) all'evento Connessi ha consentito ai giovani debater di avere un quadro più completo del mondo 2.0 del quale si sono occupati nella loro battaglia. Sono riusciti infatti ad esporre argomentazioni basate anche sull'esperienza della ragazza.
L'aiuto è anche giunto dall'Internet grazie agli articoli che i concorrenti hanno analizzato assicurandosi soprattutto della veridicità di questi. Si può considerare questa esperienza come un esperimento riuscito e una lezione importante anche per il futuro.
Il dibattito aiuta infatti i più giovani ad imparare l'autocontrollo e il rispetto per il proprio interlocutore anche se questo ha idee contrarie. Educa i ragazzi al sostegno delle proprie idee ed ideali con l'uso della diplomazia e non della violenza. Questa è infatti severamente vietata e punita, anche se “solamente” verbale.
Essendo questi atteggiamenti molto importanti in un individuo, sia giovane che adulto, molte scuole fanno partecipare i propri studenti a gare di dibattito interscolastiche.
Argomenti nuovi, più o meno complessi, potranno essere presi in considerazione per far crescere ancora anche i ragazzi del Messaggero Scuola.
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