Profughi e violenza, il prefetto di Udine: sto con Serracchiani
UDINE. Il prefetto di Udine Vittorio Zappalorto scende in campo al fianco della presidente Debora Serracchiani dopo gli attacchi subiti in seguito alle dichiarazioni della presidente sullo stupro della 17enne di Trieste per mano di un richiedente asilo iracheno.
«Serracchiani ha semplicemente detto qualcosa di buon senso – ha detto Zappalorto – e personalmente mi ritrovo totalmente nelle sue parole. D’altronde quando, ad esempio, viene arrestato un profugo per spaccio, il mio dolore è maggiore rispetto a quando viene fermato un italiano. E se ci pensiamo è perfettamente logico. Quando si accoglie una persona, le si garantisce un letto e pasti caldi oltre a vestiti puliti e poi questa ti tradisce, commettendo un reato, il torto è di una gravità enorme. Per questo penso non soltanto che Serracchiani abbia ragione, ma che abbia sintetizzato il pensiero della stragrande maggioranza degli italiani».
Zappalorto, dunque, si erge a difesa della presidente seguito da ampie fette di Pd locale. «Le parole di Serracchiani – ha detto il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop – devono essere riportate nelle dimostrazioni di sensibilità e nelle azioni concrete messe in campo da chi come lei si è sempre adoperata in modo convinto per una politica di accoglienza e solidarietà. Non si possono tollerare comportamenti violenti che tradiscono principi di riconoscenza e gratitudine verso Paesi e città che hanno aperto le porte agli immigrati in difficoltà, provocando nella pubblica opinione una percezione negativa di un fenomeno complesso che sfocia nel rifiuto verso l’accoglienza».
A fargli eco, poi, ci pensa la segretaria regionale Antonella Grim. «Chi parla di “razzismo” evidentemente non ha capito niente – ha detto –. O forse lo ha capito, ma gioca a fare il finto tonto. Serracchiani dice una cosa che ho ribadito anche io: e cioè che quando una comunità accoglie, si stringe un patto sociale fondato sulla fiducia reciproca, sul rispetto reciproco, sulla disponibilità a venirsi incontro, a integrarsi. Se una delle due parti viola quel patto, tradisce l’altro».
E se il presidente dell’Assemblea dem Salvatore Spitaleri non ha evitato una stoccata ai denigratori ricordando «ai facili censori che, particolarmente dalla sinistra del Pd, hanno “brillantemente” colto l’occasione per accelerare e aggravare distinguo, mi permetto sommessamente di dire che può darsi che il Pd perda l’elezioni, ma è altrettanto possibile che altri siano ricondotti a una irrilevanza politica», aggiungedo ironicamente di aver postato questa frase su Facebook «tanto per avvicinarsi serenamente alle elezioni», sul tema è ritornata la stessa Serracchiani.
«Credo di aver detto una cosa ovvia – ha spiegato –. Sono un po’ sgomenta per le reazioni, ma penso che gli italiani abbiano capito il senso di quelle frasi. Francamente che mi abbiano dato addirittura della leghista mi fa sorridere anche perché io so quello che faccio per l’accoglienza e il Fvg è l’unica regione che ha messo in atto quella diffusa. Quale attacco mi ha ferita maggiormente? Mi dispiace per quello di Roberto Saviano. Credo che non abbia letto tutta la dichiarazione oppure non compreso il senso, ma spero che avremo modo di confrontarci».
Da segnalare, infine, che nel nuovo manifesto “social” di Forza Nuova compare il viso di Serracchiani, la sua ormai famosa frase e l’hastag #arrendeteviallarealtà. Nuove polemiche non tarderanno ad arrivare.
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