Promotur chiude e lo Zoncolan protesta

Carnia Welcome attacca: «Qui c’è neve e il polo ha segnato un milione di utile. Dobbiamo mandare tanti clienti a Pramollo»

TOLMEZZO. Conclusa la stagione sciistica di Promotur anche sullo Zoncolan, Carnia Welcome minaccia di querelare l’agenzia regionale chiedendole i danni per il mancato guadagno della propria agenzia di viaggi e di quelli degli operatori alberghieri che sono costretti a dirottare verso altri paradisi sciistici la clientela che ha già prenotato.

«Gli accordi si fanno prima – attacca Massimo Peresson, presidente di Carnia Welcome – si debbono rispettare e non prendere provvedimenti unilateralmente. Lo Zoncolan, grazie anche al minor costo dell’energia elettrica erogata da Secab, di cui si avvantaggiano gli impianti di risalita, chiude anche quest’anno con un milione di utili per Promotur».

Promotur quindi non dovrebbe chiudere gli impianti dopo Pasqua, senza riaprirli magari nei soli week-end, ma «dovrebbe sottostare agli accordi che prevedevano la chiusura della stagione, neve permettendo, a maggio. Ora si chiude – prosegue Peresson – per fare cassa, per risparmiare. Un assurdo. Ma non si può spendere soldi per fare la neve artificiale e non approfittare di quella naturale che oggi ricopre le nostre montagne».

Non manca un affondo al cda di Promotur, divenuta quest’anno ente regionale «che non ha quindi bisogno di un presidente e di un consiglio d’amministrazione lautamente pagati». Secondo l’agenzia di viaggio di Carnia Welcome ci sarebbero prenotazioni e richieste di pernottamenti da parte di una utenza dell’Est-Europa, Repubblica Ceca, Slovacca e Polonia, che dev’essere dirottata verso altre stazioni sciistiche ancora aperte, Pramollo in primis. «Dobbiamo pagare le penali per le disdette – incalza Peresson – e siamo senza soldi in quanto la Regione da 300 giorni non ci eroga i fondi che ci deve. Promotur deve capire che non si può fare economia su attività che producono reddito: albergatori di Ravascletto, sullo Zoncolan (Cocul e Goles), a Sutrio e Arta Terme devono rifiutare nuova clientela e rinunciare a quella che ha già prenotato».

Peresson minaccia così di presentare il conto del mancato guadagno, assieme ad alcuni operatori turistici, a Promotur, a meno che non si arrivi a un nuovo accordo che preveda l’apertura degli impianti della stazione della Carnia centrale almeno nei fine settimana.

Protestano anche i gestori del rifugio Goles sullo Zoncolan. «Abbiamo continue richieste, ma dobbiamo rinunciare, non si può sciare. Altri chiedono informazioni, vedono sul sito internet di Promotur che l’innevamento supera il metro, ma poi a piste non agibili optano per altre soluzioni. Perché Promotur – proseguono – ha tenuto aperto nei giorni scorsi caratterizzati dalla nebbia, per poche decine di sciatori, col rischio di incidenti, e non tiene aperto invece nei week-end, visto che la provvidenza ci ha mandato un sacco di neve naturale?».

Inspiegabile infine la decisione dell’ente che gestisce le seggiovie di impedire l’accesso alle piste. «Con i gatti delle nevi hanno accumulato grosse quantità di neve a bloccare le piste con la scusa di inderogabili lavori a monte che necessitavano l’apertura della strada che porta sul “cubo”. Mai viste cose simili prima di oggi.

Lamentele anche per la chiusura a pasquetta quando le vacanze delle scuole terminavano martedì.

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