Promotur: non economico tenere le piste in funzione

L’agenzia regionale replica alle accuse di Carnia Welcome sulla chiusura dei poli. «Non c’erano clienti, piuttosto il consorzio ha venduto solo 447 skipass in 4 mesi»

TOLMEZZO. «Peresson non conosce la realtà dei fatti: tenere aperti ora gli impianti è antieconomico». Dura è la replica dell’agenzia regionale alle critiche di Carnia Welcome sulla chiusura delle piste con Pasquetta. «Tradizionalmente è sempre stato così – riprende Promotur –: Peresson, invece di dare lezioni o minacciare ritorsioni, è opportuno si rilegga le comunicazioni che ha ricevuto a inizio stagione riguardanti i calendari di apertura dei poli e quelle sulla promozione di fine stagione, inviategli il 21 febbraio».

Per Promotur le prenotazioni dichiarate da Carnia Welcome dall’11 marzo all’1 aprile erano relative a soli due clienti ungheresi per due giorni e a 80 alunni per cinque giorni a Forni di Sopra. Una replica secca di Promotur alle critiche mosse sulla chiusura degli impianti nonostante la neve non manchi. Una decisione già presa molti mesi fa e che ricalca le scelte intraprese tradizionalmente, da oltre 25 anni, nei poli regionali. La data di chiusura stagionale deriva «da precise ragioni commerciali e di buon senso. Dopo le festività pasquali gli alberghi si svuotano e i flussi turistici si azzerano o quasi».

Tenere aperti gli impianti significherebbe produrre danni economici di non poco conto per la Regione, visti i costi industriali di gestione in un periodo con ricavi tendenti a zero e con il rischio valanghe che queste condizioni comportano. Riguardo ai bilancio di Promotur sullo Zoncolan, l’agenzia regionale si interroga: «Come fa Peresson a conoscere il margine industriale maturato dallo Zoncolan, visto che i costi sono ancora in formazione? Forse parla per sentito dire».

Promotur attacca quindi Carnia Welcome: «Lo scorso anno ha venduto per conto nostro la miseria di 547 skipass; se avessimo dovuto affidarci alle capacità di Peresson in questo ambito, i problemi sarebbero stati pesanti». La richiesta è priva di senso per Promotur è strumentale, per seminare discredito.

«La gestione delle piste e degli impianti dello Zoncolan non è un servizio sociale né un servizio bancomat utilizzabile a piacimento da pochi che non partecipano neanche ai costi comuni del comprensorio che dovrebbero essere suddivisi in pro quota tra tutti gli operatori».

Problemi sussisterebbero anche per i contratti dei dipendenti stabiliti da norme sindacali che non permettono a Promotur di agire come farebbe un privato. «Peresson dovrebbe informarsi che la promozione di un servizio turistico si fa in base a precise programmazioni, che devono rispettare scadenze chiare e ben definite e non certo solo perché siamo in presenza di un inverno lungo.

Se lo Zoncolan ha ottenuto risultati lusinghieri, il merito è solo degli albergatori di Ravascletto, Sutrio e Arta Terme, che ringraziamo per l’impegno e la coerenza. Sono loro con i loro sforzi commerciali che fanno lievitare le presenze». Com’è noto, Promotur terrà aperto a Sella Nevea fino al 21 con skipass a metà prezzo.

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