Promotur, risparmio estivo: fermi quasi tutti gli impianti
UDINE. Meno risorse a disposizione equivalgono ad aperture limitate degli impianti per tutta la stagione estiva, con meno assunzioni di personale e giro d’affari ridotto per i locali di montagna. La Regione stringe i cordoni della borsa e Promotur deve adeguarsi, limitando al minimo le aperture degli impianti nelle località di Alto Friuli e Pordenonese. A Tarvisio la telecabina del Lussari funzionerà ogni giorno per tutta l’estate, mese di settembre compreso.
Diversa la situazione negli altri poli, dove salta l’apertura giornaliera degli impianti, a Sella Nevea come a Ravascletto, Forni di Sopra e Piancavallo. Qui le telecabine funzioneranno ininterrottamente solo nel mese di agosto (dal 3 al 25): per il resto saranno garantiti unicamente alcuni fine settimana: a Sella Nevea il 20, 21, 27 e 28 luglio, a Forni di Sopra i sabati e le domeniche di luglio, a Piancavallo 29 e 30 giugno e nei fine settimana di luglio.
Sembra passato un secolo da quando, appena nel 2011, gli impianti giravano a pieno ritmo per tutta l’estate, a Sella Nevea dal 9 luglio al 4 settembre, sullo Zoncolan dal 23 luglio a 4 settembre. A uscirne più penalizzata dai tagli appare la località del Canal del Ferro, nonostante per il suo rilancio, negli ultimi dieci anni, si siano investiti oltre 40 milioni di euro.
La decisione, ratificata nel corso dell’ultima giunta regionale, era stata presa dal Cda di Promotur a metà aprile. L’obiettivo è quello di risparmiare tra i 100 e i 150 mila euro tenendo fermi gran parte degli impianti nei mesi di giugno, luglio e settembre, abbattendo quindi sia il costo dell’energia elettrica che quello del personale. Una scelta destinata però a fare discutere sia coloro che contavano di essere assunti in qualità di lavoratori stagionali per tutta l’estate (sarebbero una ventina le persone a farne le spese in tutti e cinque i poli Promotur), sia le attività economiche, specialmente quelle poste sulle sommità di Zoncolan e Sella Prevala, dove i turisti arrivano soprattutto con gli impianti di risalita.
La spending review voluta dalla Regione rischia quindi di portare a un risparmio reale di poche migliaia di euro, mettendo in ginocchio una parte dell’economia montana, quella che fa più fatica a tirare avanti. La decisione era nell’aria già da quest’inverno, quando anche la stagione della neve pareva doversi chiudere con largo anticipo. Poi si era trovato un accordo con l’allora assessore Federica Seganti, portato avanti dall’attuale giunta regionale in fase di assestamento di bilancio, ma a discapito delle aperture estive degli impianti. Scorrendo i dati degli accessi alle varie telecabine di Promotur negli ultimi due anni, appare evidente come soltanto il Lussari sia intoccabile, con le sue 80 mila presenze estive.
A seguire c’è Piancavallo con 15 mila biglietti staccati, Sella Nevea con 9 mila, Forni di Sopra con 7 mila, così come Zoncolan-Ravascletto. Diminuiscono le giornate di apertura, ma perlomeno restano invariati i prezzi dei biglietti, con agevolazioni per famiglie, ragazzi e senior (i bambini fino a 8 anni viaggiano gratis). Nel corso della seduta del 15 giugno, la giunta regionale ha inoltre concesso 100 mila euro al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Fvg per l’attività 2013.
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