Pronto alla vendita l’Amaro del Duce: realizzate in Friuli un milione di bottiglie

SEQUALS. Farà discutere, come sempre, quando si tratta di Ferdinando Polegato. Il ristoratore di Sequals, le cui imitazioni di Benito Mussolini hanno attirato l’attenzione dei media nazionali, è pronto a commercializzare l’Amaro del Duce: lo ha “'inventato” assieme all’udinese Andrea Lunardelli e domenica lo presenterà a Villaorba di Basiliano. «Sono pronte un milione di bottiglie, tutte numerate – spiega Polegato – e sono sicuro che non ne rimarrà nemmeno una. Soltanto da Predappio ce ne hanno richieste 50 mila. Il 99 per cento di chi ha un bar, un ristorante o un esercizio pubblico è di destra: l’Amaro del Duce sarà un grande successo».
L’istrionico ristoratore pordenonese e Lunardelli, che negli anni scorsi aveva realizzato etichette per bottiglie raffiguranti, tra gli altri, Mussolini, si sono affidati a uno studio legale di Treviso per ottenere le autorizzazioni necessarie e depositare il marchio: Polegato assicura di avere tutti i permessi. «Apologia di fascismo? Neanche per sogno: siamo in regola, non è ravvisabile alcun reato. È un anno che lottiamo per mettere sul mercato il nostro amaro, che verrà prodotto dalla Distilleria De Mezzo di Majano, la più antica del Friuli. Domenica lo presenteremo: non ci attendiamo meno di 600 persone».
I due ideatori dell’Amaro del Duce hanno lavorato due mesi per formulare la ricetta definitiva. «Prevedo tempi duri per gli altri amari: il nostro sconquasserà il mercato, facendo piazza pulita – dice Polegato –. Il popolo italiano è di destra: tanti non lo dicono, ma Salvini è al 40 per cento. Grazie alla nostra ricetta, che prende spunto da un prodotto commercializzato nel 1922, daremo al popolo di destra una bevanda che saprà calmare i nervi e portare benessere. Certo, non la consiglierei ai comunisti, ai quali potrebbe risultare indigesta».

Per promuovere la loro iniziativa imprenditoriale, Polegato e Lunardelli hanno aperto un sito internet: www.amarodelduce.it. «L’Amaro del Duce – si legge sul sito – nasce da un’idea originale e unica di Polegato e Lunardelli per rimarcare il marchio italiano e il «prodotto in Italia, e chi non è più rappresentativo di Benito Mussolini, chiamato “Il Duce!”, che – a parte meriti e demeriti (non siamo qui a giudicare o a fare politica) – si impegnava per onorare e stimolare il prodotto in Italia in tutti i settori del lavoro e della produzione artigianale e italiana! Tutto ciò l’etichetta rappresenta... ma dietro di essa c’è una ricerca della tradizione, del nostrano e del genuino, e così con la collaborazione della Distilleria De Mezzo è stata recuperata un’antica ricetta di famiglia di un amaro del 1922».
Una ricetta «rinfrenscata con una nota frizzante di zenzero su una base di arancia amara, liquirizia e altre erbe aromatiche e radici». Un amaro che «si nega al dolce, ma anche al troppo acre, in un perfetto equilibrio “frizzante” tra dolce e amaro, perfetto da bere fresco, ma anche a temperatura ambiente». I prezzi saranno diversificati. «Per i consumatori il costo di una bottiglia sarà di 15 euro – annuncia Polegato – e a me ne rimarrà uno, ma non sono i soldi che mi interessano. Quello che voglio, assieme a Lunardelli, è dare al popolo di destra la sua bevanda».
La Festa di presentazione dell’Amaro del Duce, come detto, si terrà domenica: è in programma, a partire dalle 18, alla frasca “Al spic” di Villaorba. «Abbiamo informato dell’evento le forze dell’ordine – riferisce il ristoratore di Sequals –, ma non ci sarà alcun tipo di problema: siamo persone tranquille e rispettose dell’ordine pubblico, siamo gente di destra. Per chi non potesse venire la sera, saremo presenti alla frasca dalle 12. Sarà una grande festa». Per il momento Polegato si è fatto ritrarre con una bottiglia della bevanda nel suo ristorante di Sequals. «Intendo prendere un furgone per andare a vendere l’Amaro del Duce: sono certo che finirei le bottiglie prima di arrivare a Pordenone. Gli italiani stanno per avere la loro bevanda. È stata dura, ma ne è valsa la pena: sono orgoglioso e felice».
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