Pronto soccorso, “malati” anche i computer

Pordenone, lunghe attese ieri a causa delle lungaggini per l’inserimento dati. La protesta di un paziente

PORDENONE. «Il computer rallenta le cure al pronto soccorso a Pordenone».

Tre ore di attesa, ieri, per il paziente sacilese C.M., andato a curarsi all’ospedale civile Santa Maria degli Angeli di Pordenone.

A rallentare il flusso dei pazienti è stato il sistema gestione del software di caricamento-dati Insiel. «Un’assurdità – ha riferito il paziente liventino, in trasferta nel nosocomio di via Montereale –. Bisogna avere il coraggio di cambiare le cose: a partire da una gestione del comparto informatico che mangia tempo e soldi ai cittadini. Che cosa aspettiamo?».

Il sacilese ha aspettato 180 minuti, in coda con un codice bianco, quello meno grave. «E’ una settimana che soffro di un terribile dolore all'occhio, ma da bravo friulano – ha raccontato, con una dose di autorionia – non ho tralasciato nulla: lavoro, famiglia, impegni. Poi, vista la calma in ufficio di ieri, in pausa pranzo sono andato al pronto soccorso: accesso alle 13».

Attesa sostenibile nel primo approccio, solo 15 minuti. «Breve dialogo al triage – ha raccontato C.M. narrando l’anticamera vissuta – poi il tempo è passato, sperando nella visita oculistica. Anche la povra infermiera era in attesa che il computer si degnasse di stampare il documento. Ma ci sono voluti circa 10 minuti per metterlo in funzione».

Poi una normale giornata «all’italiana», tra emergenze e dita incrociata. «Altra attesa di 2 ore e 30 minuti in oculistica perché non ci sono medici disponibili – ha fatto i conti dopo le cure a fine giornata – e la convinzione che sale che ci sarebbe tanto da cambiare».

Il software dell’azienda ospedaliera è finito sul banco degli imputati. «La visita dura 5 minuti, quando arriva – ha detto ancora il sacilese –, ma il medico ha impiegato oltre 15 minuti a compilare la video-ricetta al personal computer».

Alle 16,30 il medico di guardia, da noi raggiunta al telefono per una conferma dei disagi, ha confermato la lentezza del software, inadatto a supportare chi è in trincea ogni giorno a combattere le emergenze sanitarie. (c.b.)

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