Pronto soccorso nel Pordenonese, i reparti vengono ridotti a tre
Pordenone diverrà centrale per tutte le urgenze, Sacile e Maniago saranno ridimensionati a punti di primo intervento e resteranno chiusi di notte.
PORDENONE. Un unico dipartimento di emergenza strutturato a livello provinciale, come è giusto che sia visto che a Pordenone è realtà l’Azienda ospedali riuniti, che vede tre pronto soccorso (Pordenone, San Vito e Spilimbergo), con quello di Pordenone con funzioni Hub, e due punti di primo intervento (Sacile e Maniago); una centrale operativa che coordina tutti gli interventi in emergenza (e anche i trasporti); un sistema di degenze intensive e semi-intensive a Pordenone, San Vito e Spilimbergo. Se queste sono le linee del progetto, la filosofia è quella di «garantire i requisiti di sicurezza e una omogeneità del servizio sul territorio», spiega Willy Mercante, primario di rianimazione e terapia intensiva al Santa Maria degli Angeli e coordinatore dell’intero dipartimento di emergenza.
E’ Mercante ad illustrare le linee del piano al quale dipartimento e direzione generale dell’Azienda stanno lavorando e che deve attendere, per la sua operatività, il piano regionale dell’emergenza, in itinere ormai da anni. «Il nostro compito - spiega il primario - è quello di garantire l’efficienza del sistema dell’emergenza in una logica di sostenibilità, che non fa riferimento solo ai costi, ma anche alle risorse umane. E sappiamo quali siano le difficoltà oggi nel reperire personale medico per l’emergenza, ma penso anche agli anestesisti rianimatori, ecc. Diciamo subito - prosegue - che non è vero che mancano le proposte, ci sono e anche condivise, e quella a cui stiamo lavorando ha l’ambizione di costituire un modello che cerca di intervenire migliorando il servizio, senza stravolgere l’esistente».
Il progetto mette il pronto soccorso di Pordenone nel ruolo di Hub e i pronto soccorso degli ospedali di rete in quello di Spoke (letteralmente il mozzo e i raggi di una ruota, laddove la struttura Hub è il punto di eccellenza per determinate prestazioni del soccorso, sul quale convergono le altre strutture). Avendo, l’ospedale di Pordenone, attrezzature d’avanguardia, tutte le specialità e i relativi professionisti, deve essere questo a farsi carico di dare risposte alle richieste provenienti da tutto il territorio. Stesso discorso per la traumatologia di emergenza, che deve fare riferimento a Pordenone per diagnosi maggiori e trattamenti.
La riorganizzazione prevede anche la riclassificazione di Maniago e Sacile in punti di primo intervento, liberando risorse che potrebbero essere meglio utilizzate. Tra gli obiettivi anche la definizione di standard minimi per i pronto soccorso e i punti di primo intervento sia sul fronte del personale, che delle attrezzature, dei mezzi e dell’attività.
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