Pronto soccorso senza ambulanza, parte la denuncia alla Procura

Zoccolan: è un atto doveroso, visto che l’Azienda ospedaliera ha confermato senza dare spiegazioni. «Non rispettato l’accordo siglato dopo che il punto di emergenza è stato chiuso per la notte»

SACILE. Dalle parole ai fatti. Sul caso del pronto soccorso di Sacile lasciato senza ambulanza tra sabato 13 e domenica 14 luglio l’ex consigliere comunale Luigi Zoccolan (Associazione per il rinnovamento della sinistra) annuncia un esposto alla procura della Repubblica nonché una segnalazione al prefetto e all’assessore regionale alla salute.

«Iniziative doverose – spiega Zoccolan –, visto che il direttore del dipartimento emergenza dell’Azienda ospedaliera di Pordenone non ha saputo fornire esaurienti, dettagliate, risposte alle problematiche segnalate. Il direttore Mercante, peraltro, ammette che il caso esiste. Peccato che sul nuovo modus operandi nessuno abbia ritenuto di informare i cittadini, tantomeno quelli residenti a Sacile e nei Comuni limitrofi che lo stesso dottor Mercante, a suo tempo, aveva rassicurato sulla funzionalità del sistema basato su ambulanza e automedica avviato al posto del pronto soccorso chiuso di notte. Il direttore Mercante dovrebbe anche spiegarci perché a Sacile, seconda città della provincia per numero di abitanti e sesta in Regione, il pronto soccorso è chiuso dalle 20 alle 8 del mattino mentre in provincia funzionano altre strutture con 0,60 accessi per notte».

«Bontà sua, invece, – aggiunge Zoccolan – il direttore Mercante si prende la briga di puntualizzare che l’auto medica presente in riva al Livenza con rianimatore a bordo esce mediamente una-due volte per notte. Ricordo in proposito al direttore Mercante che esistono precisi accordi in base alla quale la chiusura notturna del Pronto soccorso sacilese veniva compensata con la presenza in loco di ambulanza ed auto medica. Detto questo ribadisco che il problema non sono gli operatori sanitari ed i medici ma chi dirige e nello specifico il direttore Mercante che non riesce, come è suo dovere di dirigente lautamente compensato, a risolvere i problemi dei cittadini che non il signor Zoccolan ma i cittadini pongono da tempo».

«Personalmente – sottolinea poi l’esponente dell’Associazione per il rinnovamento della sinistra – non mi ritengo un don Chisciotte che combatte contro i mulini a vento come forse pensa, a leggere le sue dichiarazioni, il direttore Mercante. Purtroppo i problemi e le situazioni da noi segnalate hanno sempre trovato puntuale conferma come avviene anche in questo caso. La mia storia del resto dimostra che ho sempre perseguito l’interesse collettivo e non di parte o particolaristico come sostiene il direttore Mercante».

«Se c’è qualcuno – conclude Zoccolan – che deve quindi cambiare rotta o fare un esame di coscienza è senz’altro il direttore Mercante e non il signor Zoccolan».

Nella sua replica alla segnalazione sul caso pronto soccorso fatta dall’ex consigliere comunale attraverso il Messaggero Veneto il dottor Mercante, dopo aver spiegato le procedure a tutela della funzionalità complessiva del sistema territoriale del soccorso, si era augurato che «le numerose sollecitazioni attraverso la stampa del signor Zoccolan lascino il posto a riflessioni non particolaristiche ma di genuino interesse collettivo visto i tempi che corrono».

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