La proposta del sindaco di San Giorgio: «La Bassa friulana è legittimata a essere Provincia»
Le dichiarazioni di Pietro Del Frate arrivano dopo la proposta lanciata da Aquileia, che con il ripristino degli enti intermedi nel 2026, sarebbe intenzionata a “spostarsi” verso est creando la nuova Provincia di Aquileia-Gorizia. «Se saranno assimilate alle comunità, possono diventarlo»
«La Bassa friulana è legittimata a essere Provincia». A lanciare un sasso nello stagno è il sindaco di San Giorgio di Nogaro, Pietro Del Frate, a seguito della proposta lanciata nelle scorse settimane da Aquileia, che con il ripristino delle Province nel 2026 sarebbe intenzionata a spostarsi verso est creando la nuova Provincia di Aquileia-Gorizia.
Come sottolinea Del Frate, decano dei sindaci della Bassa friulana al quarto mandato, «il dibattito che si è avviato sulla stampa locale, in seguito all’iter parlamentare che dovrebbe comportare il ripristino delle Province in Fvg, ha sollevato diverse riflessioni: dall’intervista del sindaco di Aquilea alle osservazioni del sindaco di Ruda, dalla europarlamentare Cisint, già sindaco di Monfalcone, all’assessore del Comune di Udine, Federico Pirone, nonché del sindaco di Gorizia, Ziberna, con tesi diversificate ma che dovrebbero comportare per il legislatore regionale una campagna di ascolto e di confronto, e quindi una occasione da cogliere nella sua completezza».
Tante le domande che Del Frate, dall’alto della sua esperienza politica di uomo del centrosinistra, pone, ad esempio, su «chi ha la potestà di fare una scelta può non riflettere su quali dovranno essere le funzioni più appropriate da affidare a questi organismi?».
Sottolinea che nel passato, cioè negli anni ’80 e ’90 scorsi, molto è stato detto a proposito della riorganizzazione istituzionale della Regione Fvg, dalla costituzione del Friuli storico, alla costituzione di una nuova Provincia, quella montana per facilitare quelle azioni di autogoverno che permettessero una crescita economica in aree penalizzate e in grave difficoltà.
«Ora – dice – c’è chi ipotizza di ricostruire la provincia di Gorizia allargata ai comuni della Bassa friulana o con il solo Cervignanese. Tutto questo quando nel 2017 i Comuni e il mondo imprenditoriale furono messi nelle condizioni di decidere come aggregare le proprie zone industriali, la scelta fu netta, fu costituito il Consorzio per lo sviluppo economico del Friuli frutto della fusione di tutti i Consorzi della ex Provincia di Udine, con l’esclusione della zona industriale della Carnia. Forse non è prima necessario definire le competenze che dovranno avere queste nuove Province? Saranno le stesse del passato – chiede – o saranno dei veri e propri Enti territoriali di area vasta, intermedi tra i Comuni e la Regione che dovrà spogliarsi delle competenza gestionali ma rafforzare la funzione legislativa e di controllo. In questo caso, si può immaginare di costituire una grande Provincia che comprenda i territori di Udine e Gorizia? Ma se le nuove Province saranno assimilate alle varie comunità, anche la Bassa friulana può legittimamente aspirare a diventare una nuova Provincia, in considerazione delle sue peculiarità e caratteristiche socio economiche. Chissà se prima di effettuare una scelta saranno coinvolti i Comuni, le realtà economiche e la società nel suo complesso».
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