Prosciuttificio Principe, uno o più istituti hanno giudicato «non sostenibile» il piano industriale

Il destino del leader dell’agroalimentare mette in agitazione il mondo di politica e imprese. Le prossime mosse affidate ad avvocati e consulenti. Non è esclusa l’ipotesi del concordato
ANTEPRIMA San Daniele 10 OTTOBRE 2006.Prosciuttificio Principe Copyright Massimo Turco Foto Agency Anteprima Udine
ANTEPRIMA San Daniele 10 OTTOBRE 2006.Prosciuttificio Principe Copyright Massimo Turco Foto Agency Anteprima Udine

UDINE. Un fulmine a ciel sereno. Il destino finanziario di Principe, King’s e di altri prosciuttifici disseminati tra San Daniele, Trieste e Parma sta turbando il mondo imprenditoriale, finanziario e politico in questi ultimi giorni dell’anno.

L’avviso a pagamento pubblicato sul quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” e firmato da Mario e Sonia Dukcevich, marito e moglie e nel contempo capitani d’industria, ha lasciato tutti allibiti.

Prosciuttificio Principe, la famiglia Dukcevich annuncia l’addio e accusa le banche
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Perchè quelle righe esprimono soprattutto rabbia per chi «prima aveva assicurato consenso e sostegno e poi, senza nemmeno una spiegazione nè alcuna comunicazione, ha reso vano ogni nostro sforzo di sostenere un piano industriale». Evidente il riferimento a una o più banche, che costitutesi in un pool, avrebbero dovuto erogare i milioni di euro, una ventina, necessari all’avvio del piano, ma che poi non ritenendo sufficienti le garanzie presentate, avrebbero fatto marcia indietro.

Uno dei principali gruppi italiani, Intesa SanPaolo, una volta esaminato il dossier riguardante il progetto finanziario, si sarebbe sfilato subito, valutando «non sostenibile» la strategia di rilancio proposta dai Dukcevich. Dai piani alti di Intesa trapela che c’era la disponibilità, da parte dell’istituto, a una moratoria sulle linee di credito già in essere, in sostanza una sospensione delle rate dei mutui delle società del gruppo Kipre che controlla Principe e King’s, ma nel contempo un “no” alla richiesta di denaro fresco. L’altro big nazionale, Unicredit, rende noto di non essere stato coinvolto nel piano di ristrutturazione e rilancio di Kipre.

I Dukcevich nella lettera a pagamento esprimono pure scoramento «abbiamo deciso di non dare esecuzione a nessun progetto e abbiamo consigliato ai nostri figli Paola e Vladimir, di andarsene all’estero». Frasi lette e rilette da assessori regionali, vertici imprenditoriali e amministratori locali.

Perchè quei due marchi - Principe e King’s - , così familiari, significano 400 mila prosciutti di San Daniele prodotti ogni anno, 327 dipendenti (130 dei quali nei due stabilimenti del centro collinare) e un fatturato complessivo di 165 milioni di euro.

Mario e Sonia Dukcevich, attraverso una nota concordata con il loro ufficio stampa, hanno un po’ corretto il tiro, ma la sostanza non cambia. Si parla, senza nascondere la polvere sotto il tappeto, di «temporanea difficoltà finanziaria nella quale si trovano le aziende del Gruppo» e si assicura «la volontà di agire per trovare rapidamente la migliore soluzione possibile per garantire, nel rispetto delle regole, la continuità aziendale».

Il futuro, comunque, è stato dato in mano agli advisor (una squadra di avvocati e consulenti finanziari) per la gestione del momento di difficoltà. I tempi, per uscire dal tunnel, dovrebbero essere celeri, già la prossima settimana il quadro dovrebbe essere più chiaro. Tra le ipotesi comunque non è da escludere il concordato, in attesa di un eventuale compratore.

L’azione pubblica, plateale, di mettere nero su bianco il momento di crisi è stato un atto, da parte della famiglia Dukcevich, «per smuovere chi di dovere», si vocifera da più parti. Ma in ogni caso si è trattato di un fatto senza precedenti, almeno dalle nostre parti.

L’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Bini garantisce che «La Regione farà tutto il possibile per trattenere l’azienda in Friuli Venezia Giulia. Chiederò di incontrare gli imprenditori per vedere cosa possiamo fare. Per noi è prioritaria la difesa dell’occupazione. Questa notizia è giunta inaspettata, non avevamo alcun segnale che potesse far immaginare quanto abbiamo letto sul Sole 24 Ore».

Rammarico e sorpresa anche da parte del direttore del Consorzio del prosciutto San Daniele Mario Cichetti. «Le aziende Principe e King’s - dice - sono attive e operative, anche in questi giorni di festa. Si tratta del più grande produttore della zona, con due realtà che danno lavoro a moltissimi addetti. Vedremo cosa accadrà dal 2 gennaio, come ci sveglieremo quel giorno».

Nel dibattito interviene infine il segretario regionale del Pd Cristiano Shaurli. «Grande preoccupazione per la situazione del gruppo e soprattutto dei molti lavoratori che vi sono impiegati - osserva - . Seguiamo con attenzione gli sviluppi, in contatto con le rappresentanze sindacali. Si tratta di aziende di rango nazionale che hanno fatto la storia di un ramo alimentare e il cui marchio è affermato e in questo caso anche molto legato ed identificato con il nostro territorio».


 

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