Prostituzione, tredici arresti: sequestrate dodici case e cinque automobili di lusso

UDINE. Tredici cittadini cinesi in carcere con l'accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, dodici immobili e cinque auto di lusso sotto sequestro.
Questi i principali risultati della maxi-operazione dei carabinieri della Compagnia di Palmanova che, già lo scorso anno, avevano cominciato a indagare sull'attività di alcuni centri massaggi delle province di Udine e Pordenone.
Controlli e accertamenti sono stati fatti anche fuori regione, tra Milano, Padova e Venezia.
I militari friulani, guidati dal capitano Stefano Bortone e supportati anche dai colleghi veneti e lombardi, hanno arrestato tredici persone sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Udine.
L’indagine, avviata nel 2017, aveva già portato all’arresto di cinque persone, alla denuncia di altre sette, nonché al sequestro di due centri massaggi, di un’autovettura e di diciottomila euro in contanti.
I carabinieri, grazie a questa attività, hanno accertato l’esistenza di «una rete di collegamento tra i vari centri massaggi delle province di Udine e Pordenone: al loro interno veniva sistematicamente esercitata la prostituzione».
Il valore di quanto sequestrato - i dodici immobili e le cinque macchine di grossa cilindrata che, secondo gli inquirenti, rappresentano i proventi dell'azione criminosa - si aggira intorno agli 800mila euro.
Questi i nomi degli arrestati
- Xianhong Lin, 47enne, residente a Roma, di fatto domiciliata in Cervignano del Friuli;
- Lixia Gao, 20enne, residente a Udine;
- Meiqing Zhao ( soprannominata Sara), 48enne, residente a Udine;
- Jinlian Hong, 45enne, residente a Udine;
- Fangnao Wu, 44enne, residente a Udine:
- Yangeui Wang, 40enne, residente a Udine;
- Liping Wen, 42enne, residente a Udine;
- Enyong Hu, 33enne, residente a Udine;
- Danna Zou ( soprannominata Sofia) 27enne, residente a Tricesimo;
- Yanhong Liu,(soprannominata Linda) 40enne, residente a Ruda;
- Hui Liu, (soprannominata Monica) 53enne, residente a Martellago (VE), di fatto domiciliata in Tricesimo;
- Ying Liu, ( soprannominata Luna) 39enne, residente a Cordenons;
- Zhuping Nie, 37enne, residente a Udine.
Nel medesimo contesto, sono stati deferiti in stato di libertà, per gli stessi reati 17 cittadini cinesi.
Le 13 persone arrestate - 11 donne e 2 uomini - sono tutte di nazionalità cinese. Altre due invece sono ancora ricercate dai carabinieri. Elemento singolare di questa indagine è il sequestro, tra beni e documenti vari, di tre contratti di compravendita di altrettante abitazioni in Cina per un valore complessivo di 750 mila euro.
Gli investigatori ritengono che gli appartamenti siano stati acquistati con i proventi del giro di prostituzione. I militare della stazione di Palmanova hanno inoltre riscontrato che i responsabili del traffico monitoravano il mercato dei cambi trasferendo nel loro Paese il denaro quando il tasso risultava essere più conveniente.
L'attività di prostituzione, secondo quanto accertato dai carabinieri, veniva esercitata in numerosi centri massaggio, 12 dei quali sono stati sequestrati, tutti in provincia di Udine.
A gestire le ragazze erano due donne di 37 e 39 anni, cittadine cinesi in Italia dal 2012, che sono state arrestate a Udine e Padova. Le prostitute, tutte maggiorenni, erano in Italia da periodi diversi, alcune soltanto da pochi mesi.
Una delle arrestate, in particolare, è stata bloccata alla stazione ferroviaria di Milano mentre tentava di fuggire. I militare hanno sequestrato anche l'incasso di una giornata dei dodici centri massaggio, che ammonta a 30 mila euro.
Ogni 10 prestazioni, una in omaggio. È lo sconto praticato per i clienti più affezionati dei centri massaggi previsto dalla «fidelity card».
È il sistema che avevano escogitato i gestori dei centri massaggi cinesi arrestati al termine dell'indagine dei carabinieri di Palmanova.
Il costo dei servizi variava dai 50 ai 300 euro, a seconda della prestazione fornita al cliente, che in molti casi arrivava fino al rapporto completo. Gli utenti dei centri, per lo più uomini ma anche un paio di donne, provenienti pure da fuori regione, pagavano la prestazione in contanti alla gestrice del centro massaggi.
Buona parte del denaro veniva versato in nero dai clienti, a fronte di ricevute che non superavano di solito i 20-30 euro. Le ragazze, tutte consenzienti, percepivano alla fine del mese circa il 50% dei compensi versati dai propri clienti.
Alcune delle massaggiatrici sono state indagate a piede libero con l'accusa di favoreggiamento della prostituzione.
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