Protesta all’istituto Stringher di Udine, gli studenti: «Non siamo numeri ma persone, pronti a scendere in piazza»
Uno striscione con la dicitura “La scuola è degli studenti” è comparso nella mattinata di martedì 18 aprile vicino all’entrata dell’edificio

UDINE. Uno striscione con la dicitura “La scuola è degli studenti”: è quello comparso nella mattinata di martedì 18 aprile nelle adiacenze del cancello d’entrata dell’Istituto Bonaldo Stringher di Udine.
Un’iniziativa rivendicata dagli studenti dell’istituto, dichiaratisi «pronti a scendere di nuovo in piazza con la partecipazione e il sostegno di oltre 600 giovani iscritti all’istituto statale di istruzione superiore friulano, delle loro famiglie e dei loro genitori, perché crediamo che gli studenti non debbano essere considerati cifre, ma persone».

La decisione di manifestare è stata presa «a inizio anno, dopo che per mesi le richieste e le problematiche fatte presenti dagli studenti e dai loro rappresentanti sono state continuamente ignorate da parte della dirigenza scolastica – prosegue la nota degli alunni –. I preparativi, però, si sono fermati a marzo, dopo che i rappresentanti d’Istituto, in occasione di convocazioni improvvise da parte del Dirigente scolastico, si sono sentiti osteggiati, fortemente condizionati e minacciati di denuncia all’autorità giudiziaria, nel tentativo di ostacolare la loro azione di rappresentanza degli interessi degli studenti. Con grande coraggio, nell'ultima settimana, i rappresentanti hanno deciso di reagire all’ostruzionismo del Dirigente scolastico e di non rimanere passivi di fronte alla continua negazione delle esigenze e delle proposte degli studenti e per questo hanno chiesto un tempestivo intervento dell’Ufficio Scolastico Regionale. Ad oggi risulta il nulla di fatto».

Torossi, rappresentante d’istituto, in proposito ha dichiarato: «Avevamo seguito tutto l’iter burocratico, comunicando con congruo anticipo la richiesta di riunirci in assemblea, il consiglio d’Istituto aveva accettato il programma e la partecipazione di soggetti ed enti conosciuti a livello regionale, nazionale, internazionale, ma ci siamo visti comunque rifiutare l’Assemblea».
Non solo: «Non trovo plausibile e accettabile che si arrivi sempre a questo punto, evidentemente tra promesse e azioni non c’è un minimo di coerenza» e «dispiace essere avvisati che lo striscione verrà rimosso domani…Lo striscione era ed è uno manifesto simbolico, inoffensivo e allo stesso tempo emblematico».
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