Protesta dei vigili del fuoco: un’estate con organico dimezzato

I sindacati del comando provinciale di Udine denunciano una situazione di grave emergenza: «L’apertura del distaccamento di Lignano ripropone per due mesi la carenza di personale»

UDINE. Riapre il distaccamento stagionale dei vigili del fuoco a Lignano Sabbiadoro e la centrale di Udine rimarrà sotto organico per due mesi. A lanciare l’allarme sono le organizzazioni sindacali Usb, Cisl-Fns e Uil Pa del comando provinciale. Si dicono preoccupate per la situazione che si verrà a creare nei mesi di luglio e agosto.

A forte rischio, del resto, c’è l’apertura di alcune sedi dislocate in provincia. Si deve fare i conti innanzitutto «con i devastanti effetti della spending review, sommati al blocco del turn over e alla carenza di personale qualificato». Difficoltà che obbligano il personale «a turni di servizio massacranti, blocco delle ferie, ricorso allo straordinario non remunerato per il mantenimento delle abilitazioni».

Criticità che ora si acuiscono appunto con l’apertura del distaccamento nella riviera friulana dove saranno operative una ventina di persone. Per la quale, di fatto, mancano i fondi necessari. «Non esistono risorse – proseguono le sigle sindacali – per il distaccamento che puntualmente dagli anni ’80 viene attivato con decreto del ministero dell’Interno senza predisporre i fondi aggiuntivi. La sede di via Mezzasacca si aprirà con una squadra composta da personale della centrale di Udine che rimarrà sotto organico per due mesi passando da due squadre da cinque a una sola».

A risentirne però saranno tutte le sedi territoriali della provincia. Con la concreta possibilità che alcune durante l’estate chiudano. I sindacati insorgono. Perché in questo modo si lascerà scoperto il territorio. E non si consentirà allo stesso personale in servizio di poter lavorare con la necessaria serenità. Senza contare che in molti casi si dovrà ricorrere a squadre di altre Province.

«Non si riusciranno a mantenere i numeri minimi – proseguono i sindacati – per essere operativi in tutte le sedi territoriali, che in alcuni casi potrebbero rimanere temporaneamente chiuse per tutta la stagione estiva».

Tanto che per mantenere aperta la sede centrale di Udine «siamo costretti a utilizzare i fondi della convenzione regionale destinati per gli incendi boschivi altrimenti senza queste preziose risorse la città rimarrebbe senza i Vigili del fuoco». Da parte dello Stato, pertanto, dovrebbero arrivare le risorse necessarie per consentire di aprire il distaccamento di Lignano e al tempo stesso di lasciare operative tutte le altre sedi del territorio.

Rischio scongiurato dunque, per la centrale del capoluogo friulano, ma le difficoltà rimangono. Tanto che nei prossimi tempi sarà richiesto un incontro con la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, per chiederle di rinnovare la convenzione regionale sui fondi destinati agli incendi boschivi.

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