Si allarga la protesta dei sindaci in Friuli: sospesa l’attività dei volontari della Protezione civile nel Collinare
Altri sedici primi cittadini hanno deciso per lo stop: la decisione in attesa della riforma normativa sulle responsabilità

Si allarga a macchia d’olio la protesta dei sindaci contro la legge che non li tutela a sufficienza nel caso di incidenti ai danni dei volontari di Protezione civile. Ai 28 primi cittadini della Carnia si sono uniti i 16 della Comunità collinare, tutti hanno sospeso le attività fino all’approvazione di una legge che li sgravi dall’essere equiparati a datori di lavoro e dirigenti in materia di sicurezza. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il rinvio a giudizio per omicidio colposo del sindaco e del coordinatore del gruppo di Protezione civile di Preone, Andrea Martinis e Renato Valent, a seguito del decesso del volontario, Giuseppe De Paoli, durante un monitoraggio sul territorio.
Adesione totale
«Sedici sindaci su 16 hanno comunicano al prefetto, alla Regione a alla Protezione civile la sospensione delle attività. Ora in presenza di emergenze dovranno intervenire i vigili del fuoco. È un bel problema. Sulla modifica di legge non si può più tergiversare», fa sapere il presidente della Comunità collinare, Luigino Bottoni, dopo aver ricevuto una delegazione di sindaci della Carnia composta da Michele Benedetti di Ampezzo, Coriglio Zanier di Socchieve e Stefano Adami di Lauco, e aver approvato, nei giorni scorsi, un ordine del giorno con il quale l’assemblea impegnava i primi cittadini a sospendere le attività sul territorio.
«L’attuale quadro normativo – recita il documento – non offre adeguata tutela agli amministratori che agiscono in buona fede nell’interesse della collettività». All’appello hanno risposto tutti i 16 primi cittadini unendosi ai 28 colleghi della Carnia. Non è escluso che altri possano farlo nelle prossime ore. A questo punto l’estensione della zona interessata dal blocco delle attività di Protezione civile comincia ad alimentare più di qualche preoccupazione soprattutto in presenza di maltempo. Vengono garantiti, infatti, solo gli interventi di formazione dei volontari, divulgazione nelle scuole e quelli relativi al ruolo di ufficiale di Governo svolto dal sindaco.
La riforma
Nell’attesa dell’approvazione della riforma sulle responsabilità della Protezione civile e delle forze dell’ordine, la Regione corre ai ripari emendando la legge vigente. L’assessore Riccardi illustrerà il testo che sta scrivendo ai sindaci, mercoledì, all’auditorium Comelli, a Udine, alle 18.30. Una volta ricevuto il via libera dalla Commissione nazionale degli assessori regionali di Protezione civile e dalla Conferenza Stato-Regioni, la norma dovrà essere oggetto di un decreto governativo.
Il dibattito
Massimo supporto e collaborazione arriva dai consiglieri regionali Francesco Martines e Massimiliano Pozzo (Pd), secondo i quali «i volontari sono una grande risorsa a sostegno delle comunità in una regione dove gli eventi emergenziali sono sempre più frequenti». Da qui l’appello: «Da questa terra in cui è nata la Protezione civile, parta la massima collaborazione della politica e delle istituzioni a salvaguardia di questo patrimonio. Da parte nostra – concludono Martines e Pozzo – assicuriamo il massimo sostegno, anche contro qualsiasi strumentalizzazione politica».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto