Proteste a Sacile: «Basta con le prostitute»

SACILE. È via Fasan la nuova strada del sesso a Sacile? L’interrogativo è d’obbligo se si vuole dar fede alle voci (e alle proteste) che circolano in riva al Livenza e che raccontano di una presenza numerosa negli stabili della zona delle caserme di giovani donne dell’est europeo, non disgiunta da una rappresentanza proveniente dall’estremo oriente.
Semplici chiacchere e voci oppure il mestiere più antico del mondo ha trovato una nuova sede? Ma in ogni caso, i cittadini hanno segnalato un viavai di persone, a tutte le ore.
A Sacile, è risaputo, la prostituzione c’è ma non si vede. Se in provincia di Treviso il fenomeno si tocca praticamente con mano (la presenza delle prostitute in strada è da tempo al centro di discussioni, proteste, polemiche, provvedimenti più o meno opinabili), in riva al Livenza viaggia su Internet ed al coperto. Disinibite ragazze di tutto il mondo si mostrano con foto inequivocabili sui siti di annunci specializzati (dove il nome Sacile ricorre con frequenza) proponendo incontri per soddisfare tutti i desideri più proibiti, sadomaso compreso. Ci sono poi anche gli annunci su carta stampata mescolati magari ad altri messaggi commerciali.
Le tecniche di contatto, poi, sono tra le più disparate. Curioso al riguardo quanto avvenuto ad inizio 2013 in via Garibaldi dove un negozio chiuso da tempo continuava ad avere un’affezionata clientela maschile. Molti, infatti, gli uomini che chiedevano informazioni su dove si trovasse un ben identificato numero civico che corrispondeva, come detto, ad un negozio non più in attività. Qui giunto l’uomo prendeva il telefonino e chiedeva spiegazioni. Alla telefonata sull’altro lato della strada corrispondeva un socchiudersi di imposte al primo piano. Superato l’esame visivo per l’uomo si apriva la porta di quella che altro non era se non una casa chiusa, come veniva chiamata un tempo. Una volta però che il Messaggero Veneto ha pubblicato la notizia l’insolito traffico, con la sceneggiata negozio-telefonata-balcone, è cessato nel giro di pochi giorni.
Il commercio a luci rosse sacilese, per altro, ha vissuto un inedito a luglio quando lungo la Pontebbana, a Cornadella, hanno fatto la loro comparsa due prostitute, di nazionalità romena come hanno poi accertato i carabinieri. Un’emozione, per viveur e curiosi, durata lo spazio di due sere. I carabinieri, infatti, sono intervenuti e dopo gli accertamenti del caso le hanno allontanate da Sacile evitando che la ipocrisia dei sacilesi tracimasse oltre i livelli del buon gusto in quanto è bastata la sporadica, limitata, presenza delle due “signorine” per scatenare un putiferio di proteste e reazioni scandalizzate con tanto di vertice in municipio.
Immancbile, inoltre, la “predica” del neo-capogruppo della Lega Nord Simone Bortolan (ex Idv, ex Gruppo misto sommate ad una lunga militanza nel centrosinistra poi rinnegato) a rivendicare per il suo partito il coraggio e la lungimiranza di aver proposto un referendum per abrogare la legge Merlin visto che il 90 per cento della prostituzione è gestito dalla criminalità. «Straniera» ha naturalmente puntualizzato il nuovo alfiere leghista, schierato a favore della tassazione della prostituzione di cui non ha sottaciuto le problematiche igienico-sanitarie. Tutti stranieri, è lecito chiedersi, anche i proprietari degli appartamenti che affittano chiudendo un occhio e l’altro pure?
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