Provincia di Udine, in campo anche Ciani

Guiderà la lista “Civica per il Friuli”. È la quinta candidatura per la presidenza di palazzo Belgrado  
Udine 15 Febbraio 2011. Cerimonia fine lavori Palazzo della Provincia. Telefoto Copyright PFP
Udine 15 Febbraio 2011. Cerimonia fine lavori Palazzo della Provincia. Telefoto Copyright PFP

UDINE. Si fanno affollati i blocchi di partenza per la corsa a palazzo Belgrado. Non quattro, bensì cinque sono i candidati in lizza alle elezioni del 21 e 22 aprile per la Provincia di Udine. All’ultimo minuto spunta il nome di Paolo Ciani. Il 51enne bujese, tagliato fuori dalle prossime Regionali dopo il dietrofront di “Scelta civica con Monti per l’Italia”, ha ceduto alle “lusinghe” di quanti l’hanno voluto a guidare un nuovo fronte, alternativo al bipolarismo partitico. Nome: «Civica per il Friuli».

Simbolo: un cerchio metà bianco e metà azzurro, tagliato a metà da un tricolore. Una proposta che Ciani definisce trasversale, come dimostra l’inserimento, nelle liste, di candidati con passate esperienze tra le file dei partiti sia di centrodestra che di centrosinistra.

Diversi gli amministratori, a garantire la giusta dose di esperienza (tra loro il primo cittadino di Enemonzo e il vicesindaco di Reana), ma anche i giovani, per rispondere alla richiesta di ricambio, e infine le personalità prese in prestito dalla società civile, mai come oggi protagonista dell’agone politico.

Quella di Ciani è l’ennesima candidatura in lizza per palazzo Belgrado. Si affianca a quelle di Pietro Fontanini per il centrodestra, Andrea Simone Lerussi per il centrosinistra, Massimo Brini per “Un’altra Regione” e Federico Simeoni per “Front Furlan”.

Cinque. Salvo sorprese dell’ultimo minuto, visto che il tempo per presentare le liste e le firme a sostegno scade alle 12 di oggi. Ed è appunto legata alle sottoscrizioni l’unica incognita relativa alla discesa in campo di Ciani, che ieri pomeriggio ha battuto a tappeto il Friuli in cerca delle ultime 100 firme necessarie a centrare la quota delle 500 sottoscrizioni richieste per partecipare alla competizione elettorale.

Un passato trascorso tutto tra le file della destra prima, del centrodestra poi, Ciani – attuale segretario regionale di Futuro e Libertà per l’Italia - esordì in politica sui banchi dell’assemblea civica di Buja, dov’è stato consigliere dal 1985 al 1996. Dal 1998 è passato al consiglio regionale, ricoprendo durante la prima delle sue tre legislature i ruoli di vicepresidente della giunta e di assessore all’ambiente e alla protezione civile.

«Non ho accettato perché sono in cerca di una poltrona - afferma Ciani, spiegando la candidatura per palazzo Belgrado -, ma perché credo, visti i ruoli che ho ricoperto e l’esperienza che ho maturato, di poter dare un contributo alla Provincia alla luce di questa fase di evoluzione».

Sulla riforma degli enti locali il candidato ha le idee chiare: «E’ necessaria, ma non condivido l’idea di Fontanini del Grande Friuli. Ritengo che la Provincia possa e debba diventare ente di secondo grado con funzioni non politiche, ma di servizio su svariati aspetti».

Questo il senso che Ciani dà alla sua discesa in campo: «Essere dentro un’istituzione come questa significa poterne determinare le svolte nell’ambito di una riforma che non dovrà però riguardare solo la Provincia, ma necessariamente anche i Comuni».

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