Provincia di Udine, la maggioranza salva la Exe
UDINE. La maggioranza fa quadrato e la richiesta di messa in liquidazione della controllata pubblica Exe non passa. Respinta con i voti anche del sindaco di Manzano, Lidia Driutti (Pdl), che in veste di socio aveva votato contro il bilancio, e dell’assessore Udc Beppino Govetto, che quindi disattende le indicazioni del segretario provinciale Ottorino Faleschini perché proprio questi aveva chiesto la chiusura dalla società (Stefano Marmai invece era assente).
Sono state necessarie 7 ore di consiglio per una votazione con non pochi grattacapi per Pdl e Lega. Infatti la fiducia a Exe è a tempo. Tutti sono preoccupati per le sorti della spa dei rifiuti di cui la Provincia detiene il 56%: dal presidente Pietro Fontanini all’assessore con delega alle partecipate, Carlo Teghil.
È stato proprio lui a spiegare che la miriade di partecipazioni di Exe si è ridotta: «Tutte le società sono state chiuse tranne Palm’è, Sisare e Mtf». Che corrispondono ai progetti per il recupero dello spazzamento stradale (impianto da 6 milioni di euro a Palmanova, ancora sulla carta), al recupero degli spiaggiati (impianto a Portogruaro che sta attendendo l’ok della Provincia) e a Mtf, la srl con amministratore unico Pietro Mauro Zanin che ha chiuso il 2012 con 300 mila euro di utili.
Gli animi a palazzo Belgardo ieri oscillavano fra il pacato capogruppo della Lega, Mauro Bordin, che attende «la semestrale di settembre perché le decisioni importanti vanno prese con le carte alla mano», al fumantino capogruppo del Front Furlan, Federico Simeoni, «che pretende la chiusura di Exe». Ad accendere la miccia è stato il gruppo del Pd che ha fatto mettere a verbale «la contestazione delle modalità con cui Fontanini ha partecipato al cda nonostante la diffida Pd, senza sottoporre bilancio né alla giunta né al consiglio, venendo meno al controllo delle partecipate stabilito dallo Statuto. Quindi il presidente si è assunto direttamente la responsabilità della decisione».
Il fuoco di fila preparato dal Pd scatta con il capogruppo Salvatore Spitaleri che critica «gestione e strategia aziendale». Poi la palla passa ad Andrea Simone Lerussi: «Era il 18 ottobre 2012 quando in consiglio abbiamo chiesto una semestrale di Exe perché avevamo il sentore che qualcosa non stesse funzionando. E questo consiglio ha respinto la richiesta. Ma 2,3 milioni vanno oltre ogni nostra più cupa previsione. A quel tempo Esco doveva essere l’astro nascente del rilancio di Exe, ma i fatti parlano chiaro». Dall’altro lato, il Pdl rilancia «l’utilità di Exe nell’ottica del raggiungimento del gestore unico», sottolinea il capogruppo Renato Carlantoni. «Ma nel 2012 A&T2000 ha chiesto a Exe di vedere i bilanci – ribatte Gabriele Pitassi (Pd) – e tuttora sta aspettando quei documenti.
La volontà di fusione mancava allora come oggi». Critico con la controllata anche Luigi Gonano della Destra-Fratelli d’Italia. «Serve una riflessione sulla società che vada oltre il muro contro muro politico. Non consentiremo che la gestione prosegua incontrollata», ha detto prima di annunciare la prossima convocazione della commissione Ambiente su Exe. Insomma, un consiglio provinciale bollente. All’ordine del giorno temi fondamentali per il futuro dell’ente e dell’economia locale compresa una variazione di bilancio per acquisire 3 milioni dalla Regione da destinare alle imprese.
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