Provincia senza dirigente che la possa liquidare

Pordenone. Sabrina Parutto passa al Comune per poter continuare a svolgere il lavoro. Primo dibattito sulle Uti. Ciriani, attaccato, replica: se solo potessi uscire...

PORDENONE. La Provincia non ha piú un dirigente al bilancio eppure le serve per dare fattibilitá alla liquidazione dell’ente stesso.

E’ questo paradosso dell’harakiri della Provincia la base della delibera, ratificata dal consiglio comunale – con l’astensione del centrosinistra –, che consente all'ex dirigente dell'ente di largo San Giorgio di continuare a svolgere il suo lavoro, ma in capo al Comune (ndr dal primo novembre la dirigente Sabrina Paolatto è dirigente del settore finanziario del Comune).

La discussione su questa delibera e la richiesta del centrosinistra – respinta – di togliere dal deliberato la frase in cui si suggerisce che la riforma degli enti locali sta producendo disservizi e aumentando la complessitá ha dato il la, ieri sera, a un primo dibattito sulle Uti.

Uti. L’ex dirigente provinciale, Sabrina Paolatto, continuerá a destinare il 25 per cento del proprio tempo di lavoro alla Provincia. «Possiamo aiutare ma non sacrificarci» è stata la premessa del sindaco Alessandro Ciriani, subito incalzato dal centrosinistra.

«Quindi il 25 per cento è sufficiente per la Provincia?» ha chiesto provocatorio Marco Salvador (Pn 1291). «Direi di sì» ha replicato il sindaco. Ma Daniela Giust, capogruppo del Pd, ha incalzato: «E’ imbarazzante che il segretario vada agli incontri dell’Uti e il sindaco no. Ci chiarisca il sindaco la sua posizione».

Il sindaco. «Potrei tenerla qui dei giorni a parlare delle Uti – ha replicato Ciriani –. Sa benissimo che i Comuni sono obbligati ad aderire, pena il taglio delle risorse. Nel frattempo ci sono state 11 modifiche della legge per cui, in attesa delle prossime che potrebbero esserci, stiamo alla finestra. Dietro a questa riforma fatta in laboratorio non c’è nemmeno la possibilitá di chiudere un ente perchè il dirigente non c’è piú.

«Non sappiamo - ha proseguito - ancora che fine faranno le scuole il prossimo anno senza contare che per esempio le opposizioni non sono rappresentate nelle Uti: l’unione sará un affare dei sindaci. Sarebbero tante le ragioni per uscire, ma se lo facessi ucciderei i cittadini.

«Le contraddizioni - ha concluso - sono tante: per esempio le politiche europee sono in capo alle Uti per cui se un Comune non aderisce perde treni importanti. E vi anticipo la prossima bomba: il passaggio della gestione delle strade a Fvg strade costerá molto di piú rispetto alle previsioni, vedrete nei prossimi mesi».

Lo strappo. La scelta dell’amministrazione di non togliere la frase incriminata ha quindi determinato l’astensione del centrosinistra al voto sulla delibera.

Convinto invece il M5S con Samuele Stefanoni, che condivide i dubbi sul caos Uti. Ciriani ha rilanciato la proposta di un consiglio comunale a tema.

Bilancio. Dopo le 21 è iniziato il dibattito sulle variazioni di bilancio, proseguito fino a tardi. Ai consiglieri, peró non sono stati inviati gli allegati alle delibere e così il Pd, con il consigliere Fausto Tomasello, ha chiesto di rinviare la discussione.

Ma l’interpretazione del segretario Primo Perosa («E’ prassi nella ratifica delle delibere non inviare tutti gli allegati») ha respinto l’assalto e la discussione è proseguita.

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