Provoca un incidente e calunnia un medico Sacilese condannato

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Disconosce quella firma. E nega di averne mai apposta una in calce al modulo “consenso all’accertamento dello stato di ebbrezza alcolica e/o all’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope” quando, il 23 luglio del 2019, fu trasportato in ambulanza al pronto soccorso di Latisana.
Anche perché, nel caso in cui gliela avessero chiesta, probabilmente avrebbe opposto un rifiuto, ovviamente motivato. Eppure, la parola di Filippo Fabrizio, 57 anni, di Sacile, non è stata creduta. Nemmeno a fronte del deposito di una perizia calligrafica che – afferma l’avvocato Marco Del Zotto, che lo difende – confermava trattarsi di firma apocrifa. Risultato: la condanna a un anno e 4 mesi di reclusione per calunnia del medico che, in tesi accusatoria, quella sera ne raccolse il consenso informato.
La sentenza è stata emessa ieri dal gup di Udine, Emanuele Lazzàro, al termine del processo con rito abbreviato, in cui era chiamato a rispondere anche di guida in stato di ebbrezza (1,99 grammi di alcol per litro di sangue). A monte, il tamponamento che quello stesso giorno, attorno alle 18, aveva provocato mentre, al volante di una Panda, percorreva l’autostrada A4, all’altezza di Palmanova. Contravvenzione a sua volta costatagli un anno di arresto e 3 mila euro di ammenda, oltre alla revoca della patente.
La vicenda si era aggravata quando, letti gli atti giudiziari alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, Fabrizio aveva trovato il modulo firmato e, prima nella memoria difensiva e, poi, anche in sede di interrogatorio aveva escluso di avere mai prestato il proprio consenso alla verifica ematologica. Così, secondo il pm Lucia Terzariol, accusando di falso materiale e ideologico la dottoressa del Pronto soccorso. Scontato, fa sapere l’avvocato Del Zotto, l’appello. —
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