Pulizie all’università La Sapienza, Idealservice vince in Consiglio di Stato: appalto da 33 milioni
La coop friulana è riuscita a ribaltare la graduatoria della gara per i servizi nelle sedi dell’ateneo di Roma. Annullata la proposta economica del soggetto vincitore della gara, la torinese Cm Service, per il mancato rispetto dei minimi salariali. L’avvocato Paviotti: «Sentenza destinata a fare scuola»

Idealservice, società cooperativa con sede alle porte di Udine, a Pasian di Prato, si è aggiudicata l’appalto quinquennale relativo ai servizi di pulizia delle sedi dell’Università La Sapienza di Roma. Un incarico del valore, a base d’asta, di 45 milioni di euro (l’offerta della cooperativa friulana è stata pari a 33 milioni di euro).
La conferma è arrivata pochi giorni fa dal Consiglio di Stato che, dopo un’analoga sentenza favorevole a Idealservice pronunciata dal Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, di fatto ha cambiato la graduatoria di esito della gara d’appalto.
«Questa sentenza è destinata a fare scuola – è il pensiero dell’avvocato della cooperativa friulana, Roberto Paviotti – in quanto è stata annullata una proposta economica per il mancato rispetto dei minimi salariali. Siamo soddisfatti, si tratta certamente di un appalto di prestigio per Idealservice».
La gara in questione, pubblicata dall’Università La Sapienza, aveva visto la presentazione di 35 domande. A risultare vincitrice, secondo il criterio dell’offerta economica più vantaggiosa, era stata la Cm Service srl di Cascinette d’Ivrea, nel torinese. Subito dietro Idelservice, che presentava ricorso al Tar contestando «una inosservanza dei trattamenti retributivi e contributivi stabiliti dal Contratto nazionale di lavoro del settore», e di conseguenza, «un’incongruità della relativa offerta», con maggiori costi per oltre 500 mila euro.
Da qui la richiesta di escludere la Cm dalla procedura attraverso la dichiarazione di inefficacia del contratto di appalto stipulato nel febbraio 2024, disponendo lo scorrimento della graduatoria e il subentro nell’esecuzione del servizio. Osservazioni fatte proprie dal Tar che ha ritenuto il ricorso «fondato per quanto di ragione».
A questo punto Università e Cm Service si sono rivolti al Consiglio di Stato, chiedendo (e ottenendo) la sospensione dell’esecutività della sentenza al fine di assicurare la continuità del servizio in corso di esecuzione.
La Sezione settima, nella sentenza, ha ribadito come «il rispetto dei minimi salariali stabiliti dalla contrattazione collettiva nazionale costituisce una conditio “sine qua non” di partecipazione alla gara», o in fase successiva, di esclusione dalla gara stessa.
Fatti questi rilievi, i magistrati di secondo grado hanno rilevato come il ricorso fatto dalla Cm Service «non ha confutato quanto emerso nel giudizio di primo grado».
Nelle loro osservazioni, i magistrati della Sezione settima, oltre a far emergere le carenze e le inesattezze dell’offerta presentata da Cm Service, hanno evidenziato una condotta superficiale nella gestione dell’istruttoria da parte dell’ateneo romano.
«La stazione appaltante si è limitata a valutare il solo scostamento dai parametri medi di cui alle tabelle ministeriali senza porsi la questione della coerenza degli importi offerti con i trattamenti minimi inderogabili e senza neppure adeguatamente considerare in sede procedimentale le risultanze documentali che smentivano come l’offerta nella sua complessità fosse congrua e sostenibile», come poi dimostrato dal ricorso di Idealservice.
Da qui la chiosa della sentenza, con il riferimento al respingimento dell’appello, con la conferma dell’illeggittimità della graduatoria di gara e con la possibilità per Ideaservice di subentrare nell’appalto.
A questo punto la cooperativa di Pasian di Prato sarà chiamata a firmare l’appalto con l’Università La Sapienza, gestendo per i prossimi cinque anni il servizio di pulizia dell’ateneo romano.
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