Punto da una zecca, è in rianimazione

Un settantenne ha contratto l’encefalite, così come la nipote adolescente. Le condizioni dell’anziano sono piuttosto gravi
Il nonno è ancora in terapia intensiva, e le sue condizioni non sono buone. La nipote adolescente è ancora sotto cure. La più piccola, che è solo una bambina, fortunatamente non l’ha contratta. Parliamo dell’encefalite Tbe (Tick Borne Encephalitis) provocata dal morso di una zecca. Il fatto risale ad alcune settimane fa quando nonno e nipoti, che risiedono nel maniaghese, hanno compiuto un’escursione in Val Tramontina, un’area in cui le zecche sono particolarmente presenti e tra queste anche quelle portatrici del virus della Tbe e del battere della Borrellia (che può portare alla malattia di Lyme). Nessuno di loro si è accorto, al rientro dalla gita, della presenza degli insetti che, se rimossi subito, non provocano conseguenze; se vengono tolti dopo due o più giorni - se portatori di virus e batteri - possono aver già provocato l’insorgere di un’infezione che è tanto più grave quanto più viene trascurata. La prima ad avere fatto ricorso alle cure dei medici è stata l’adolescente, alla quale è stata diagnosticata l’encefalite. Da qui i controlli sulla sorellina, che è stata trattata con antibiotici. Qualche giorno fa è stato il nonno, un pensionato settantenne, ad essere ricoverato d’urgenza nel reparto di terapia intensiva del Santa Maria degli Angeli con un sospetto di encefalite causata dal morso di una zecca, confermata poi dalle analisi. E’ l’anziano maniaghese ad aver patito le conseguenze più gravi perchè questa malattia si è andata a sommare ad altre patologie di cui l’anziano già soffriva, determinando così un quadro clinico piuttosto severo. Nell’uomo, dopo il morso di zecca infetta, nel 70% dei casi circa, si ha un’infezione senza o con scarsi sintomi, che può passare inosservata; nel restante 30% dopo 3-28 giorni dal morso di zecca si ha una prima fase con sintomi similinfluenzali come febbre alta, mal di testa importante, mal di gola, stanchezza, dolori ai muscoli e alle articolazioni per 2-4 giorni. Poi la temperatura scende e in genere non ci sono ulteriori conseguenze. Ma nel 10-20% di questi casi, dopo un intervallo senza disturbi di 8-20 giorni, inizia una seconda fase caratterizzata da disturbi del sistema nervoso centrale (encefalite nell’1% dei casi). La Tbe è piuttosto comune in Europa, nella nostra regione si segnala la presenza di zecche portatrici del virus nella Val Tramontina ma anche nel Canal del Ferro. Per chi risiede in queste zone è consigliata la vaccinazione.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto