Punto nascita salvo, a Latisana esultano

LATISANA. Per il momento salvo. Il punto nascita non si tocca, rimane operativo all’interno dell’ospedale cittadino. La Regione non ha nessuna intenzione di procedere con la riforma della sanitaria e soprattutto con i tagli ipotizzati dal precedente governo regionale, ma a quanto pare intende rivedere l’intero assetto della sanità regionale, “tarato” sul territorio.
Almeno questo è quanto l’assessore regionale alla salute, Maria Sandra Telesca, ha anticipato lunedì alla portavoce del “Comitato nascere a Latisana”, Renata Zago, ricevuta nella sede udinese della Regione: partendo dalla sottoscrizione che in meno di due mesi, fra dicembre e gennaio, ha portato qualcosa come 3.800 persone a firmare a difesa del punto nascita dell’ospedale di Latisana e di conseguenza per il mantenimento del reparto di pediatria, due servizi indissolubili uno dall’altro, la portavoce del comitato ha illustrato all’assessore, attraverso una serie di dati, frutto di un’attività di ricerca delle quindici volontarie che hanno deciso a fine 2012 di costituire il comitato, la reale portata del servizio di ginecologia dell’ospedale di Latisana, le sue capacità di attrarre utenza dalla provincia di Venezia e il servizio che svolge a supporto dell’area turistica dell’Alto Adriatico.
L’assessore Telesca ha prospettato al comitato la necessità di procedere con una razionalizzazione del sistema sanitario regionale, ma ha ribadito anche l’intenzione di valutare le peculiarità territoriali dei singoli servizi prima di prendere qualsiasi decisione.
«La questione del punto nascita ci sta molto a cuore perché incide in maniera significativa sulla vita quotidiana del nostro territorio – ha voluto sottolineare la portavoce del comitato, attraverso una lettera che lunedì pomeriggio al termine dell’incontro, è stata consegnata all’assessore – visto che alla sorte del punto nascita è legata anche quella del reparto di pediatria e noi sappiamo che il Piano sanitario regionale pone come requisito organizzativo la presenza della funzione di pediatria nella sede ospedaliera di punto nascita.
Capiamo la necessità razionalizzare e ottimizzare i punti nascita regionali, specie in tempi di congiunture economiche così complicate come l’attuale, ma non riusciamo a trovare un motivo valido per cui si debba chiudere Latisana a vantaggio di Palmanova. Siamo convinti che spetti alla politica operare le scelte appropriate, però ci auguriamo che queste avvengano seguendo criteri di salvaguardia dei diritti di tutti i cittadini e non lasciandosi turbare da chi alza di più la voce».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto