Qualche auto in più in giro ma niente assembramenti: cronache dalle nostre città per il primo lunedì di Fase 2 • Lo speciale

La situazione in Italia. Sono 4,5 milioni gli italiani che oggi tornano al lavoro. Parte infatti la "Fase 2", definita dal governo italiano dopo lo stop completo alle attività non essenziali che è rimasto in vigore dal 10 marzo fino a ieri, con le relative restrizioni. Il rientro di oggi riguarda soprattutto gli addetti della manifattura. Sono 192 i passeggeri imbarcati sul primo treno, il Frecciarossa delle 7:10, che è partito da Milano per Napoli con 4 minuti di ritardo. La fase di controllo dei passeggeri si è svolta in modo ordinato con le persone distanziate e tutte dotate di mascherina. La maggior parte dei passeggeri era diretta in Campania e in Puglia. Questi ultimi cambieranno treno a Roma per raggiungere la loro regione. Qui la situazione a Roma e Milano.

In vigore da oggi la nuova ordinanza in Friuli Venezia Giulia. Il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha firmato l'ordinanza numero 12 che, a partire dal 4 maggio e fino al prossimo 18 maggio, integrerà le disposizioni contenute nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile. Entrando nello specifico, l'ordinanza contiene l'obbligo di chiusura nelle giornate festive solo per i supermercati e gli ipermercati; vengono invece prorogate le disposizioni relative ai mercati all'aperto e al chiuso - ovvero le analoghe forme di vendita su area pubblica o privata di generi alimentari e prodotti florovivaistici - nei Comuni nei quali sia stato adottato un apposito piano che preveda la perimetrazione delle superfici, la presenza di un unico varco d'accesso separato da quello di uscita, il contingentamento delle presenze, l'uso obbligatorio di dispositivi di protezione individuale e il mantenimento della distanza interpersonale di almeno 1 metro. (Leggi e scarica qui il testo integrale dell'ordinanza).

LA NUOVA ORDINANZA IN FVG

I lavoratori in Friuli Venezia Giulia che ripartono oggi.  Fase 2: sono circa 100 mila i lavoratori, tra dipendenti e autonomi, che lunedì 4 maggio tornano al loro posto di lavoro in Friuli Venezia Giulia, alle consuete attività che sono stati costretti ad abbandonare causa lockdown e coronavirus, chi in fabbrica, chi in ufficio. Centomila, però, è un numero suscettibile di ampie oscillazioni. Molte aziende del manifatturiero, soprattutto quelle che ripartono il 4, non riavvieranno la produzione a pieno regime, ma per gradi. Stessa cosa accadrà nel settore dei servizi. In più bisogna aggiungere i colletti bianchi che potrebbero restare a casa, lavorando in smart working. Qui il nostro approfondimento.

CORONAVIRUS, I DATI

La fase 2 a Udine. A piedi ma anche in bicicletta, alla ricerca di una normalità che sembrava ormai perduta. Una chiacchierata in centro alla piazza, un sorriso o un cenno di saluto da lontano, rigorosamente distanziati e con indosso l’ormai immancabile mascherina. In tanti hanno deciso di uscire di casa per una passeggiata, complice la bella domenica di sole. Il centro, dopo due mesi, è apparso nuovamente affollato, in particolare al mattino.

Nonostante i tanti udinesi in giro per la città, monitorati a distanza dalle forze dell’ordine, le sanzioni elevate non sono state molte. I residenti hanno rispettato le distanze di sicurezza e hanno indossato le mascherine. Si attende rigorosamente in fila e a un metro di distanza il caffè, o il cappuccino, per asporto e nella stazione ferroviaria sono state apposte sulla banchina delle strisce colorate per consentire ai passeggeri di attendere l'arrivo dei treni a un metro di distanza l'uno dall'altro.

Dopo nove settimane tutti gli indici al minimo: ecco cosa raccontano i dati dell'emergenza Covid in Friuli
Tolmezzo 6 Aprile 2020. Coronavirus. Tamponi in auto. © Foto Petrussi

La fase 2 a Pordenone. Dopo un weekend caratterizzato dal ritorno dei pordenonesi a piedi e in bicicletta fra le via del centro, la scena oggi, lunedì 4 maggio, se la sono ripresa le macchine. Strade tutte più trafficate, sin dal mattino, in particolare le arterie di collegamento al cuore del capoluogo. Da viale Grigoletti a via Nuova di Corva, da viale Venezia a via Udine, il traffico è stato molto più sostenuto che nei giorni scorsi.

Al momento, invece, non si è registrato un grande incremento nell’uso dei mezzi pubblici, secondo quanto emerge da verifiche effettuate presso l’Atap. Evidentemente la gente è ancora un po’ timorosa e forse anche diffidente verso il nuovo obbligatorio sistema delle distanze a bordo. Ripartita anche l’attività di numerose fabbriche e uffici, mentre baristi e ristoratori sperano che il pressing della Regione per ottenere una ripartenza prima dell’1 giugno possa sortire il suo effetto, tenuto conto dei buoni dati relativi ai contagi nella nostra regione rispetto ad altre zone d’Italia più colpite dall’emergenza Covid.

I parchi cittadini sono nuovamente aperti e si registrano significative presenze anche alla stazione ferroviaria e a
quella attigua dei bus. In forza all'ordinanza regionale, molti negozi ed esercizi pubblici hanno riaperto le serrande senza poter tuttavia ospitare clienti: numerose le manutenzioni già in corso e i sopralluoghi per programmare l'installazione di dispositivi di protezione. Qualche coda anche per fare acquisti nei take away.

Dopo due mesi in cui la macchina è rimasta quasi sempre ferma in garage (la si utilizzava solo per raggiungere il supermercato più vicino casa) ora che c'è più libertà di spostamento in molti si sono ritrovati in coda per il lavaggio e il cambio gomme come accaduto nel distributore Esso di viale Grigoletti.

Cosa cambia nella nuova autocertificazione e come si compila: la nostra guida

La fase 2 a Trieste. Più gente in strada, a passeggio lungo le Rive cittadine e a Barcola, luogo prediletto dei triestini in tempi normali per prendere la tintarella, per fare jogging o un giro in bici. Nel giorno della ripartenza Trieste si rianima. Aumentano gradualmente le presenze sui mezzi pubblici. In stazione centrale questa mattina il flusso di passeggeri è in crescita ma la situazione resta sotto controllo e non si registrano ritardi nei collegamenti ferroviari o assembramenti.

A vigilare sono le Forze dell'ordine e i volontari - di Vigili del Fuoco e Carabinieri - coordinati dalla Protezione civile che forniscono supporto a viaggiatori e pendolari. Su alcuni convogli sono stati segnati i posti a sedere non utilizzabili. Ancora non operativi i collegamenti Freccia e Intercity mentre la frequenza programmata per i treni regionali è stata potenziata fino al 60 per cento. Sotto controllo anche il trasporto pubblico urbano. Da questa mattina poche persone sui mezzi, in media circa una decina, su bus che viaggiano a regime ridotto e al 50 per cento della loro capienza (20 posti a sedere). Restano molte le serrande abbassate. "Tra negozi, bar e ristoranti. Circa 3 mila attività", denuncia il presidente di Confcommercio Trieste, Antonio Paoletti.

Cosa cambia nella nuova autocertificazione. L’allentamento delle misure di contenimento varate dal governo per tentare di arginare la diffusione del coronavirus permetterà, a partire da lunedì 4 maggio, di tornare a incontrare i propri “congiunti”. Per spostarci e raggiungere i nostri familiari dovremo compilare l’autocertificazione, che non cambia nella sostanza: il ministero dell’Interno ha deciso di aggiornarla modificando i riferimenti normativi indicati nel modulo con cui abbiamo imparato a familiarizzare in questi due mesi di restrizioni. Non sarà necessario indicare il nome del congiunto (per ragioni di privacy), ma basterà scrivere il grado di parentela. Inoltre sarà possibile utilizzare il vecchio modulo. Qui per scaricare il modulo.

La fase 2 a Gorizia. Dopo aver consentito l'accesso ai sei cimiteri cittadini, da lunedì 4 maggio a Gorizia sono stati riaperti anche ben 200 spazi verdi: «Senza assembramenti, senza la possibilità di sedersi sulle panchine - ha ammonito il sindaco Rodolfo Ziberna -: la mascherina va indossata sempre, salvo non ci si trovi in spazi completamente isolati. Nei giorni scorsi l'avevo denunciato e lo ribadisco: la gente in giro deve andare nel solco delle autorizzazioni e senza alcuna deroga alle misure anti contagio. Siamo una delle province italiane con il minor numero di contagi, non possiamo sbagliare proprio ora».

La mattinata non ha fatto registrare particolari assembramenti: non si segnalano problemi nemmeno sui mezzi pubblici, la cui frequenza è stata potenziata. Restano invece perplessità rispetto alla fruizione dei take-away: «La soluzione adottata non è funzionale - il parere del sindaco -. Ho scritto al presidente della Regione affinché si possa cambiare la modalità: se acquisti un caffè e lo porti via è chiaro che poi lo bevi strada facendo e non attendi di arrivare in ufficio per consumarlo». Per il sindaco la proposta vincente è quella di permettere di allestire dei tavolini esterni: «Come Comune siamo disponibili a garantire spazi adeguati, nel rispetto del distanziamento sociale»

La fase 2 a Palmanova. Il ritorno alla normalità a Palmanova coincide con la riapertura dei bastioni, simbolo della città stellata. Si potrà passeggiare e correre immergendosi nella natura e nella storia che hanno fatto diventare questo luogo patrimonio Unesco.

Il sindaco Francesco Martines ha infatti emanato un’ordinanza che prevede la riapertura. “Finalmente possiamo partire con le riaperture - ha dichiarato il primo cittadino -. Poter finalmente tornare sui bastioni è per Palmanova un evento simbolo che segna il ritorno ad un po’ di normalità. Un milione e mezzo di metri quadri, patrimonio Unesco, fatti di storia e natura, dove poter passeggiare o correre in sicurezza e mantenendo le adeguate distanze di sicurezza. Erano chiusi al pubblico dallo scorso 20 marzo e ora possono tornare a essere vissuti dalle persone”. Permane l’obbligo di mantenere la distanza interpersonale di sicurezza minima di almeno un metro, aumentata a due nel caso di attività sportiva, e uso delle protezioni delle vie respiratorie.

La fase 2 a Majano. Domenica 3 maggio, il tricolore ha illuminato la storica sede di Snaidero a Majano (Udine). L’iconico palazzo Snaidero, disegnato dall’architetto Mangiarotti negli anni Settanta, è il simbolo dell’azienda friulana che da 74 anni produce cucine per il mercato italiano e internazionale e che oggi rappresenta una delle più fiorenti realtà industriali del nord Italia. Con l’illuminazione della sede attraverso i colori della bandiera italiana, Snaidero vuole lanciare un messaggio di solidarietà e speranza al territorio e a tutti i collaboratori del Gruppo per la nuova fase della ripartenza.

Foto: Ranieri Furlan Fotografo. Illuminazione: Lighting Design by GP Eventi di Gerry Paredes
Foto: Ranieri Furlan Fotografo. Illuminazione: Lighting Design by GP Eventi di Gerry Paredes

“La scelta di questo gesto simbolico viene dalla nostra volontà di rivolgere un pensiero e un ringraziamento non solo a tutto il personale sanitario e alle forze dell’ordine impegnati in prima linea nella lotta al Coronavirus, ma anche a tutti i nostri dipendenti e clienti che stanno vivendo una dura prova” – afferma Massimo Manelli, Amministratore Delegato dell’azienda – “Con il tricolore proiettato sulla facciata dello stabilimento produttivo vogliamo sottolineare il senso di appartenenza al nostro Paese ed esprimere la vicinanza a tutti coloro che stanno attraversando un momento di profonda difficoltà. Vogliamo altresì ringraziare tutti i dipendenti dello stabilimento produttivo che fin da subito hanno continuato a credere nell’azienda e a garantire che la produzione e le commesse estere potessero proseguire”.

La fase 2 a Lignano. Lignano Sabbiadoro resta ancora chiusa. Nel d-day di apertura della fase 2 dell'emergenza coronavirus, con la libertà di spostamento per fare attività motoria e sportiva su tutto il territorio regionale, il sindaco Luca Fanotto invita alla prudenza e alla cautela per non compromettere l'avvio della stagione estiva.

I proprietari di seconde case possono raggiungerle per eseguire lavori di manutenzione ma la spiaggia resterà off-limits fino al 17 maggio compreso, come stabilito dall'ordinanza emessa dal sindaco e condivisa da tutti
gli associati del Consorzio SpiaggiaViva Cuore di Lignano, 13 imprenditori che hanno in gestione i 37 stabilimenti balneari lungo l'arenile.

«Abbiamo come interesse primario l'avvio della stagione. In questa fase, in assenza della conoscenza delle norme igienico-sanitarie da rispettare che dovranno essere disposte dal Governo per tutta la filiera del turismo e del piano di emergenza sanitaria per isolare eventuali focolai, andrei con molta cautela per riaprire poi con tutte le misure di sicurezza nel momento in cui siamo pronti», spiega il sindaco. Riaperti il cimitero e il mercato estivo all'aperto di soli generi alimentari, con un piano di contingentamento degli
ingressi e un presidio di personale del Comune.

La fase 2 a Sacile. A Sacile si riparte dalla sanificazione e dall'igienizzazione di strade e piazze in tutto il territorio del comune.  Le operazioni sono state svolte dall'esercito in collaborazione con i volontari della Protezione civile.

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