Qualità della vita, il Fvg è l’unica regione con tre città nella top ten: Trieste prima, Pordenone 7° e Udine 9°
UDINE. Dopo anni di staffetta con Trento sulla vetta italiana per qualità della vita, Pordenone si posiziona in settima posizione e cede lo scettro a Trieste che batte Milano e viene premiata dalla storica indagine sulla Qualità della vita nelle province italiane, pubblicata oggi dal Sole 24 Ore.
Un successo, quello della provincia di Trieste, a cui si accompagna, come detto, il 7° posto conquistato da Pordenone, il 9° di Udine e il 23° di Gorizia, a conferma che il Friuli Venezia Giulia resta uno dei posti in cui si vive meglio.
I meriti di una regione
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La classifica
Nella classifica 2021 il capoluogo giuliano conquista anche il primato nell’indice tematico di «Cultura e tempo libero», arriva seconda in «Affari e lavoro» e quarta in «Ambiente e servizi». Sul podio inoltre torna Milano, dopo la scivolata fuori dalla top ten nel 2020 per effetto del Covid, e Trento resta solida al terzo posto.
Trieste
Pordenone
Udine
Gorizia
Il background culturale
Nel dettaglio, il capoluogo regionale è primo nella categoria Cultura e tempo libero, secondo in Affari e lavoro, quarto in Ambiente e servizi e si piazza più che discretamente alle voci Demografia, società e salute (30°) e Ricchezza e consumi (31°), lontano dalle parti nobili della classifica solo in materia di Giustizia e sicurezza (97°): una posizione, quest’ultima, caratterizzata tuttavia da un alto tasso di denunce, figlio anche della fiducia nello Stato.
Altro primato: lo sport
Altro primato in Friuli Venezia Giulia per quanto riguarda la presenza di palestre, piscine, centri per il benessere e stabilimenti termali: si impone Udine e nelle prime 15 compaiono anche le altre tre province della regione. Rimanendo in zona, ecco l’exploit di Gorizia, quarta nella classifica di settore, che può vantare la maggiore offerta di spettacoli.
Fedriga: “Un motivo di orgoglio”
«En Plein del Friuli Venezia Giulia. Nella classifica del sole24ore sulla qualità della vita: Trieste prima, Pordenone settima, Udine nona e Gorizia scala tre posizioni. Nelle prime dieci città 3 sono del Friuli Venezia Giulia!» Lo scrive il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, sui suoi profili social. «Questo risultato - aggiunge in una nota - riempie di orgoglio e testimonia congiuntamente la bontà dell'operato delle amministrazioni locali che, anche in periodo di crisi, sono riuscite nell'intento di erogare servizi di indubbio livello, il prezioso lavoro delle imprese che, a dispetto delle difficoltà dovute dalla pandemia, hanno continuato a investire e crescere, e la resilienza dei cittadini, che hanno risposto con coraggio e determinazione a questi due anni di Covid».
«Si tratta peraltro di un bel biglietto da visita - sottolinea ancora Fedriga - per una comunità regionale che, tra poco più di due mesi, sbarcherà all'Expo di Dubai: l'opportunità di mettere in vetrina le eccellenze del nostro sistema produttivo, scientifico, logistico, ricettivo ed enogastronomico assume quindi, alla luce della graduatoria del Sole, ulteriore peso nella prospettiva di promuovere un territorio ricco, composito e dotato di enormi potenzialità».
Gli indicatori
L’indagine, come ogni anno, scatta una fotografia del Paese attraverso 90 indicatori statistici su base provinciale divisi in sei ambiti: ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia società e salute, ambiente e servizi, cultura e tempo libero. Tra questi, ci sono 28 parametri aggiornati al 2021 (alcuni addirittura a settembre-ottobre scorso) e una decina di “indici sintetici” (cioè che a loro volta aggregano più parametri): quest’anno la storica indagine del Sole 24 Ore consente di focalizzare in particolare come sta andando la ripresa post pandemia – grazie ad un’analisi fatta su 20 dei 90 indicatori, per i quali è stata anche considerata la variazione rispetto all’anno precedente – e quali sono i divari territoriali, di genere e generazionali che ancora persistono, analizzati attraverso gli indici della Qualità della vita di bambini, giovani e anziani, che premiano le province con il miglior contesto di vita per fasce di età, e l’indice della Qualità della vita delle donne, presentato oggi per la prima volta, che misura la geografia dei divari di genere.
Il Nordest tra le prime dieci
I risultati dell’indagine evidenziano che tra le prime dieci province, sette sono del Nord-Est: Bolzano (5ª), Pordenone (7ª), Verona (8ª) e Udine (9ª) che confermano la loro vivibilità e Treviso (10ª) è l’unica new entry, anche grazie al primato nella Qualità della vita delle donne, l’indice presentato per la prima volta quest’anno per mettere al centro le tematiche di genere nella ripresa post-pandemia. Confermate nella top ten anche Aosta (4ª) e Bologna (6ª). Il capoluogo emiliano, in testa nell’edizione 2020, scende di qualche posizione ma conquista il primo posto in «Demografia, società e salute» soprattutto grazie agli elevati livelli di istruzione della popolazione. Le province lombarde ri-conquistano tutte diverse posizioni rispetto allo scorso anno, ad eccezione di Sondrio. Nel 2020 la regione, più di altri territori, era stata particolarmente penalizzata dall’impatto dell’emergenza sanitaria, misurato ad esempio dal crollo del Pil pro capite in seguito al lockdown e dai dati sanitari (mortalità e contagi in primis).
Le grandi città
Oggi Milano torna in vetta in «Ricchezza e consumi» e «Affari e lavoro», risultando prima, tra l’altro, per i prezzi delle case, la retribuzione media annua, l’incidenza di imprese che fanno e-commerce e la diffusione dei servizi bancari online. Monza e Brianza (14ª), invece, si riprende il posto nella parte alta della classifica grazie a «Ricchezza e consumi», con valori al top sia nella spesa delle famiglie per beni durevoli sia nella retribuzione media annua dei lavori dipendenti, al tasso di imprese che fanno e-commerce, al primato del verde storico che tiene conto dell’estensione del Parco di Monza, e al ridotto numero di infortuni gravi sul lavoro. Il progressivo superamento della crisi pandemica rilancia altre città metropolitane. Roma sale dal 32° al 13° posto, Firenze dal 27° all’11°. Bari (71ª) guadagna una posizione mentre Napoli (90ª) ne guadagna due. La Capitale, in particolare, entra nelle top ten della Qualità della vita degli anziani, uno dei tre indici generazionali che debuttano quest’anno nell’indagine e si distingue per livelli di istruzione, edifici coperti da banda larga e patrimonio museale. In controtendenza, invece, Cagliari, Torino, Genova e Catania che perdono tutte qualche posizione rispetto al 2020.
Cosa succede al Sud
Perdono terreno le province dell’Emilia Romagna, penalizzate - tra l’altro - dal numero di denunce per tipologie di reato in «Giustizia e sicurezza» e nei due indici del clima (che sintetizza dieci parametri climatici, dalle ondate di calore agli eventi estremi) e dello Sport e Covid (che misura l’impatto sui campionati sportivi e gli eventi annullati). È scendendo sulla costa adriatica, poi che, rispetto allo scorso anno, si segnalano ulteriori ribassi nella classifica del benessere, a partire da Ferrara (-11 posizioni) passando per le province marchigiane, arrivando a Chieti e Pescara. Stabile nelle ultime posizioni, quasi a confermare l’urgenza degli investimenti del Pnrr in arrivo per ridurre i divari, il Mezzogiorno. Crotone ultima, come lo scorso anno, anticipata da Foggia e Trapani che scivolano sul fondo. Su novanta indicatori le ultime posizioni sono popolate in ben 57 casi da province del Sud o delle Isole. E le prime province non del Mezzogiorno che si incontrano, partendo dal fondo e salendo verso l’alto, sono Latina (83ª) e Frosinone (82ª), seguite a poca distanza da Imperia (77ª).
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