Quando la scintilla scatta durante l’adunata, l’appello di “Friulana innamorata”: «Cerco alpino di nome Francesco»

Il popolo del web si è mobilitato condividendo il post, incoraggiando la signora e spargendo la voce nella città meneghina

Il post condiviso sui social
Il post condiviso sui social

Al giorno d’oggi il successo di un evento si misura anche dall’appeal sui social network. E l’Adunata nazionale di Udine ha avuto il merito di riuscire a catalizzare l’attenzione delle persone pure sul web. Migliaia i post apparsi prima, durante e dopo il grande raduno alpino svoltosi tra l’11 e il 14 maggio.

Se nelle settimane precedenti gli alpini chiedevano informazioni, consigli e andavano alla ricerca di un posto per accamparsi o per dormire, durante i giorni della festa le foto degli eventi, degli incontri e delle strade stracolme di persone sono state le più frequenti. Ora che l’Adunata è finita, i social servono per ricordare e per lanciare appelli.

Si scopre così che diverse penne nere hanno perso il cappello in città. In questo caso una grande vetrina come Facebook, e in particolare sul gruppo “Adunata alpini 2023 Udine nell’attesa” diventa uno strumento molto utile per tentare di recuperare l’oggetto simbolo dell’alpinità. C’è sempre il rischio di ricevere qualche rimprovero del tipo «un vero alpino non perde il cappello», ma il più delle volte la ricerca va a buon fine.

La “Friulana innamorata”

C’è un post che però, nelle ultime ore, sta riscuotendo un grande successo nel gruppo, raccogliendo centinaia di commenti. È quello di Sabrina Puggioni che recita: «Cerco alpino, nome Francesco, classe ’74 di Milano, accampato in piazza Oberdan. Particolari, sosia di Staffelli. Friulana innamorata». Una storia che ha tenuto banco per l’intera giornata di ieri fino al triste epilogo serale: «Ancora nessuna buona nuova, ma ringrazio tutti per i gentili commenti e suggerimenti». Il popolo del web, infatti, si è mobilitato condividendo il post, incoraggiando la “friulana innamorata”, spargendo la voce nella città meneghina.

Le storie sui social

Non mancano i messaggi di stima per chi ha aperto giardini, negozi, garage o casa per ospitare un alpino, e c’è chi ne approfitta per postare la foto con il compagno di naja: «26 anni fa - scrive Leonardo Oinodic - eravamo militari assieme a San Candido. Io di Bassano del Grappa, lui di Bergamo. Ora vive in Polonia. Ci siamo ritrovati come ogni anno. Viva gli alpini e le vere amicizie nate con la naja».

L’Adunata di Udine fa il pieno di complimenti da ogni parte d’Italia, dalla Liguria alla Toscana, dall’Abruzzo alla Lombardia. E tra un video di una fanfara e un momento della sfilata, c’è chi ne approfitta per pubblicare una foto di un incontro atteso 51 anni di due “fradis” alpini a Ugovizza, chi chiede aiuto per trovare uno dei fotografi che l’ha immortalato durante il corteo e chi si rammarica perché l’accampamento alpino davanti a casa è stato smantellato.

L’evento di Udine ha saputo tirare fuori il meglio (e non è cosa facile) dal mondo social, spesso strumento usato per insultare e infangare piuttosto che per celebrare. L’Adunata ha riscosso un successo praticamente unanime, anche sugli altri social come Instagram e Twitter.

Oltre ai post delle sezioni e dei gruppi Ana, online ci sono diversi profili e gruppi ufficiali e ufficiosi, tutti accomunati dalla voglia di condividere le emozioni vissute a Udine. Se le pagine ufficiali mettono in risalto gli eventi con le autorità e alla presenza delle istituzioni, quelli informali puntano tutto sugli incontri, sui brindisi, sulle curiosità, sui trabiccoli che da sempre animano le giornate del raduno alpino.

C’è spazio anche per un’esordiente in terra friulana: «Questa per me è stata la diciottesima Adunata ed è stata speciale: la prima a “casa mia”, a Udine - racconta Manuel Maiemi Tirelli -. Sono sinceramente commosso dall’affetto dimostrato da amici, parenti, conoscenti e conterranei tutti. Non me l’aspettavo e gliene sono grato». Qualcuno fa sapere di essere rientrato a casa, altri pubblicano gli album dei ricordi insieme ai video della trasferta udinese.

Tra canti alpini, cori, fanfare, muli, cappelli e zaini, le penne nere protagoniste dell’Adunata friulana, spinti dalla nostalgia, già si danno appuntamento al 2024, quando il raduno sarà organizzato a Vicenza. Altri quattro giorni per ribadire quanto l’alpinità sia ancora viva e sentita tra la gente.

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