Quanti tipi di guanti ci sono? Vanno indossati sempre o solo al supermercato? Tutto quello che c'è da sapere sul loro utilizzo

UDINE. Non soltanto le mascherine. Anche i guanti usa-e-getta stanno entrando con sempre maggior frequenza nelle dotazioni delle famiglie per fronteggiare le settimane dell’emergenza coronavirus. In Friuli Venezia Giulia le protezioni per le mani sono diventate obbligatorie nei supermercati e nei negozi di alimentari.
Servono? Secondo l’Istituto superiore di sanità sì, anche se non possono sostituire la corretta igiene delle mani, e a patto che vengano gettati dopo ogni utilizzo, con la raccomandazione di non toccare neppure con il guanto naso, bocca e occhi. Proprio come gli altri dispositivi di protezione individuale, anche i guanti sono sempre più difficile da trovare in negozi e farmacie e hanno subito un rincaro sensibile rispetto all’inizio dell’anno.
CORONAVIRUS, I DATI
I guanti servono a prevenire le infezioni?
Sì, a patto che:
- non sostituiscano la corretta igiene delle mani che deve avvenire attraverso un lavaggio accurato e per almeno 60 secondi
- siano ricambiati ogni volta che si sporcano ed eliminati correttamente nei rifiuti indifferenziati come le mani, non vengano a contatto con bocca naso e occhi
- Siano eliminati al termine dell’uso, per esempio, al supermercato
- Non siano riutilizzati
Dove sono necessari?
In alcuni contesti lavorativi come per esempio personale addetto alla pulizia, alla ristorazione o al commercio di alimenti Sono indispensabili nel caso di assistenza ospedaliera o domiciliare a malati Dove sono obbligatori? In Fvg l’ordinanza numero 7 firmata dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga introduce l'obbligo di utilizzare all’interno degli esercizi commerciali di generi alimentari, l’utilizzo di guanti monouso, da indossare assieme alle mascherine (o a un’altra protezione per naso e bocca).
Una nota di Confcommercio, tuttavia, indicava che “Tale obbligo è però posto a carico del solo personale dell’esercizio commerciale nel caso in cui sia l’esercente a servire il cliente. Quest’ultimo infatti, non dovendo maneggiare i prodotti e gli oggetti presenti in negozio, potrà limitarsi a indossare la mascherina o un’adeguata protezione del naso e della bocca”. Interpellata dal Messaggero Veneto, la Protezione civile ha tuttavia confermato - sentita l’amministrazione - l’applicazione più estesa, anche ai clienti, dell’obbligo. Che non vale soltanto in quegli esercizi in cui il cliente non tocca materialmente la merce se non per portarsela a casa, come ad esempio negozi di frutta e verdura o macellerie.
Bisogna utilizzarli sui mezzi pubblici?
Sì. Come già disposto per i negozi di generi alimentari e per i mercati, l’utilizzo di guanti monouso e di protezioni per naso e bocca (mascherina, foulard, sciarpa, copricollo) è reso obbligatorio a partire dall’8 aprile su tutti i mezzi di trasporto pubblico in Friuli Venezia Giulia.
Quando indossarli?
Non è opportuno partire di casa già con i guanti indosso, specie se dobbiamo prendere l’auto per andare a fare la spesa. L’ideale è infilarli una volta fuori dal supermercato, prima di toccare il carrello o altre superfici all’interno del negozio: è consigliabile indossare quelli usa-e-getta per la frutta e verdura sopra i guanti che ci siamo portati da casa, prima di prendere i prodotti dal banco dell’ortofrutta. E al termine della spesa? Vanno gettati nell’indifferenziato, meglio se nei cestini a disposizione all’esterno dei supermercati, per non portare a casa il guanto sporco.
Quali sono i principali tipi di guanti?
- In nitrile
Sono multiuso o - e sono quelli più usati - monouso. Vengono utilizzati principalmente da professionisti del settore sanitario o da aziende nelle cui strutture viene manipolato il cibo. Si caratterizzano per essere più sottili al tatto, quindi sono identificati come guanti ad “alta sensibilità”, ma non offrono meno qualità in termini di resistenza. Ne esistono anche dotati di supporto tessile. A differenza dei monouso, non sono usa e getta e vengono solitamente utilizzati in professioni come l’industria chimica, dove gli operatori necessitano di una maggiore protezione.
- In lattice
Sono quelli più diffusi. Il lattice naturale garantisce ai guanti un’elevata elasticità e resistenza alla trazione e alla perforazione, oltre a essere particolarmente comodi.
- In vinile
I guanti in vinile, essendo privi di proteine naturali, possono essere usati anche da color che sono allergici alle proteine del lattice. Sono generalmente meno costosi, ma garantiscono un livello di sicurezza se lo spessore del prodotto è adeguato. Sono prodotti con materie prime sintetiche (principalmente Pvc) che rendono la plastica morbida e malleabile. Come vanno smaltiti? I guanti usati vanno gettati nei rifiuti indifferenziati.
Come togliere i guanti
Per togliere i guanti bisogna pizzicarne uno nella parte inferiore, vicino al polso, togliendolo dalle mani facendo sì che il guanto si arrotoli su se stesso tenendo al suo interno la parte di presa. Il secondo guanto va tolto cercando di scalzarlo dall’interno, affinché il contatto con le mani sia infinitesimale o assente. Poi è obbligatorio lavarsi le mani con la soluzione a base alcolica, per rimuovere ogni possibile traccia di agenti potenzialmente contaminanti.
E i guanti “casalinghi” proteggono?
Sono da evitare i guanti di stoffa, mentre quelli da giardinaggio se rivestiti in materiale plastico possono essere utilizzati. “Funzionano”, per periodi limitati, anche quelli di plastica del reparto ortrofrutta, a patto che siano integri: molti supermercati proprio accanto ai carrelli mettono infatti a disposizione i guanti monouso da utilizzare per la spesa.
Quanto costano?
I guanti in nitrile monouso venduti in confezione singola dovrebbero costare tra i 15 e i 35 centesimi al paio. Le confezioni da cento si trovano nei supermercati e nelle farmacie a prezzi che oscillano tra i 9 e i 15 euro, in leggero rialzo rispetto ai prezzi pre-emergenza.
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