Quanto durerà una lezione? Si studierà ancora da casa? Ecco come riapriranno le scuole a settembre

Il comitato di esperti ha avanzato possibili soluzioni per il rientro in aula dal prossimo anno scolastico
Disposizioni di sicurezza nelle aule del Convitto Umberto Primo, Torino, 11 maggio 2020. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO
Disposizioni di sicurezza nelle aule del Convitto Umberto Primo, Torino, 11 maggio 2020. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

È questione di pochi giorni, poi anche quest’anno scolastico volgerà al termine. Un anno che, nella seconda parte, ha spiazzato dirompente come uno tsunami la routine di insegnanti, studenti e genitori alle prese con i figli all’improvviso immersi nella nuovissima dimensione casalinga di video lezioni e didattica online. Ma cosa succederà a settembre? Il comitato di esperti presieduto da Patrizio Bianchi nel rapporto per il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha indicato le possibili soluzioni per la ripartenza – in sicurezza – anche della scuola.

Il liceo Stellini prepara il rientro in aula: «C’è spazio per la metà dei ragazzi»

  • Studenti delle superiori. Possibili orari scaglionati in ingresso, anche fino alle 10, per gli studenti delle superiori, in grado di intervallare un tempo in presenza e uno di didattica a distanza con lezioni online (se gli istituti non dovessero avere sufficienti spazi per accogliere tutti in sicurezza). Una soluzione che consentirà, inoltre, di diminuire il numero di persone che dovranno spostarsi contemporaneamente, anche per quanti si devono spostare con bus e treni evitando gli assembramenti nelle ore di punta (come tra le 7 e le 8 e verso le 13).

 

  • Infanzia, elementari e medie. Sugli orari, la precedenza sarà data ai bambini delle elementari, dal momento che per recarsi a scuola dipendono pienamente dalla famiglia. Ma l’obiettivo è quello di agevolare l’ingresso a settembre a partire dalla scuola dell’infanzia fino alle medie per consentire a bambini e ragazzi il necessario contesto di socialità.

  • Niente settimane corte. Le classi che entreranno dopo, dovranno anche uscire dopo. Il suggerimento è di utilizzare il pomeriggio fino alle 15 o addirittura alle 16. Per far fronte alle necessità legate al frazionamento degli ingressi, molte scuole potrebbero non avere più il sabato libero. In alcuni casi, infatti, qualora le scuole non avessero spazi adeguati, è possibile che l’orario scolastico venga allungato (per il raggiungimento delle ore curricolari) alla giornata del saba

 

  • Classi divise a metà e lezioni più corte. Non si esclude neppure la divisione a metà delle classi: a settembre una parte degli studenti potrebbe fare lezione in aula e l’altra a distanza, da casa. Con lezioni più brevi, con ore ridotte a 45 minuti da svolgere anche all'aperto o nei musei.

 

  • Autonomia scolastica. Le decisioni, in virtù dell’autonomia scolastica, saranno comunque demandate ai collegi dei docenti.

 

  • Le mense. Il comitato tecnico scientifico propone le stesse regole valide per i risoranti: divisori trasparenti sui tavoli distanziati un metro l’uno dall’altro. Anche qui gli orari di accesso dovranno essere scaglionati.

 

  • Mascherine e guanti. La protezione di naso e bocca sarà obbligatoria a partire dai 6 anni di età. I guanti non sono obbligatori per insegnanti e studenti. Dovranno essere utilizzati gel igienizzanti.
Argomenti:coronavirus

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto