Quattro vittime, positivi oltre quota 5 mila nel Pordenonese: in coda per i ricoveri con i posti letto finiti

Decessi a Sacile, Vajont, Cordovado e San Vito. Intanto assunzioni di medici e infermieri: torna Panarello, in pensione da 2 anni 

Quattro morti, positivi oltre quota 5 mila, da inizio pandemia, e pazienti in attesa di ricovero con i posti letto finiti e un’attesa sfibrante nella notte. Ancora sotto pressione i reparti Covid dell’ospedale cittadino, mentre l’AsFo (Azienda sanitaria Friuli occidentale) ha annunciato un piano di assunzioni di medici e infermieri.

✉️ Al Messaggero Veneto abbiamo deciso di attivare una nuova newsletter per fare il punto ogni settimana sul Covid. Iscriviti qui, è gratis

Le vittime
Era di Sacile Nello Palù, 80 anni, morto all’ospedale di Pordenone nel reparto Covid. Artigiano del legno, viveva a San Giovanni di Livenza. Soffriva di altre patologie ed era risultato positivo al Covid. «Ne ha viste tante – ha affermato la figlia Romina –. Era stato ricoverato venerdì scorso all’ospedale e non si è più ripreso. Ci rimane la sua storia di imprenditore». Aveva cominciato a lavorare giovanissimo e, dopo esperienze a Brugnera e Francenigo, aveva fondato con il fratello una impresa. Lascia la moglie Rita e i figli Romina e Pierino.

I funerali saranno celebrati lunedì alle 15 nella chiesa parrocchiale di Francenigo. Le campane “a morto” ieri a Vajont hanno annunciato la scomparsa di Remo De Lorenzi, 76 anni, mancato in ospedale. Soffriva di altre patologie a cui sei era aggiunto il Covid. I familiari sono in quarantena. All’ospedale di Pordenone è morta anche Luigia Ridolfi, 84 anni, di Cordovado. Vedova Cicuto, è sempre stata una casalinga. All’ospedale di Pordenone è morto, infine, Pierino Molinaro, 76 anni, di San Vito al Tagliamento (ne parliamo a pagina 39).

No agli spostamenti tra le regioni, scuole chiuse fino all'Epifania: la linea del governo. Oggi si decide sulla zona rossa


Ricoveri e posti letto finiti
I positivi in provincia, da inizio epidemia, hanno sfondato quota 5 mila, arrivando a 5.134. Ieri erano ancora sotto pressione i reparti Covid dell’ospedale di Pordenone: le due medicine, la pneumologia e la chirurgia della mano. In mattinata, come raccontato dall’infettivologo Massimo Crapis in un toccante video su Facebook, tra i pronto soccorso di Pordenone e di San Vito c’erano 14 pazienti in lista per il ricovero, ma nessun posto disponibile nei reparti Covid. Tra dimissioni e spostamenti la situazione si è risolta per 11 di loro, ma in serata c’erano ancora tre pazienti a cui non si era ancora riusciti a trovare un posto. Resta grave la situazione, mentre non c’è ancora una data per l’apertura dell’ospedale di Spilimbergo come struttura per pazienti Covid. Oggi alcuni dei medici della medicina dell’ospedale periferico risultati positivi nelle scorse settimane dovrebbero sottoporsi a tampone e se si saranno negativizzati, in base al loro numero l’AsFo (Azienda sanitaria Friuli Occidentale) deciderà la data della attesa apertura.

Le assunzioni
L’AsFo ieri ha annunciato una serie di assunzioni, alcune legate all’emergenza Covid e altre alla copertura di posti vacanti. Rinforzi in arrivo, secondo l’AsFo decisi «per affrontare con ulteriore efficacia l’emergenza Covid nel territorio pordenonese». La direzione strategica dell’azienda ha deciso l’assunzione di 12 infermieri e di 1 pediatra per la pediatria dell’ospedale di Pordenone. Ritorna in servizio il dottor Giacomo Panarello, ex primario di nefrologia, in pensione dal 2018, per aiutare nell’emergenza Covid-19. Sono stati anche riaperti i termini di pubblicazione della selezione per primario della struttura complessa Centro di salute mentale del Noncello. Concorso in vista anche per l’assunzione di 4 medici ginecologi. Infine sono stati affidati due incarichi vacanti.

Dopo il pensionamento di Maria Teresa Corradin, primario facente funzione nel reparto di dermatologia, l’incarico è conferito a Erika Giulioni. Alla struttura semplice della “Procreazione medicalmente assistita”, al dottor Francesco Tomei, andato in pensione a settembre, subentra Giuseppa Fuggetta.

Argomenti:coronavirus

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto