Quella casa a Cassacco nella strada di Novella

La dimora di Pierluigi nella via intitolata alla poetessa Cantarutti

L’aveva aspettata tanto quella casa che finalmente gli avrebbe permesso di muoversi con facilità, in spazi luminosi e ampi, tra i suoi libri, tutti a portata di mano, sistemati in tante librerie ad altezza di sedia a rotelle sulla quale Pierluigi era costretto dal lontano 1983, quando un terribile incidente di moto lo aveva lasciato preda di una paralisi devastante.



Una casa, una villetta immediatamente riconoscibile dal rosso mattone acceso delle pareti, adagiata su uno spiazzo pianeggiante e soleggiato a Cassacco proprio di fronte al Castello nella via che porta il nome di Novella Cantarutti, una ragione per sentirsi ancora più a casa in compagnia di un’altra grande, una poetessa che Pierluigi amava.

Dentro un vasto open space in legno chiaro, sulla destra il tavolo da lavoro con pile di libri riviste e giornali, accanto la consolle del computer, dietro molte fotografie a segnare i momenti belli di una vita e di una carriera piena di soddisfazioni e riconoscimenti e davanti una finestra che dà sul poggio del castello. Una casa agevole, funzionale, calda ariosa e piena di luce.

Niente a che fare insomma con l’abitazione di Tricesimo, un prefabbricato cadente e precario, piccolo e soffocante, di quelli che avevano accolto i terremotati, dove Cappello aveva trascorso parecchi anni, quasi in sofferta prosecuzione di quella condizione di sfollato provata quando nel ’76 fu costretto ad abbandonare Chiusaforte in gran parte rasa al suolo dal terremoto che aveva devastato il Friuli.

Eppure questa casa, degna e meritata dimora di un poeta grande e defilato, dove aveva traslocato un paio d’anni fa, ha potuto godersela e viverla poco, tanti sono stati i mesi trascorsi in ospedale, a cercare di contrastare un destino che non è gli è stato benevolo: prima le complicazioni inerenti la sua condizione di infermo e poi il sopraggiungere di un tumore che improvvisamente se l’è portato via.

In queste settimane stava affrontando con fatica, ma con determinazione le cure chemioterapiche e la situazione sembrava sotto controllo fino a sabato scorso quando tutto è precipitato. Da quel momento, ma in fondo come era stato sempre in questi anni, la radiosa villetta di Cassacco è stato meta di un pellegrinaggio di tanti, tantissimi amici e persone che l’avevano conosciuto e ammirato.

Chi scrive nell’ultima visita di mercoledì scorso, quando ormai Pierluigi era in uno stato di sedato dormiveglia profondamente provato, ha incontrato la scrittrice Susanna Tamaro, anche lei legata da grandissima stima e affetto a Pierluigi. Perché a Cassacco, come a Tricesimo, arrivavano in molti da tutte le parti d’Italia, non solo quando capitavano dalle nostre parti per qualche impegno, ma apposta, tanta la considerazione, l’ammirazione per un poeta e scrittore, certamente uno dei più importanti della nostra epoca.
 

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