Quella lampadina accesa 132 anni fa da Arturo Malignani: Udine fu la terza città in Europa ad avere l'illuminazione pubblica

Udine 25 gennaio 2021 Convegno Arturo Malignani in Loggia ©Foto Petrussi
Udine 25 gennaio 2021 Convegno Arturo Malignani in Loggia ©Foto Petrussi

UDINE. Trasformare Udine in “città della luce”, come emblema per farla conoscere a livello internazionale e attrarre nuove persone, un po’ come sta accadendo a Trieste con la scienza e a Gorizia con la cultura.

L’idea è stata lanciata dal Circolo culturale Quintino Sella e dall’International Committee Romeo and Juliet in Friuli, che hanno voluto ricordare i 132 anni da quando Arturo Malignani portò l’illuminazione pubblica in città. Un vanto non solo a livello europeo ma mondiale, che permise allo scienziato udinese di attirare l’attenzione di Thomas Edison. «In un momento di buio come quello attuale – ha affermato il bisnipote, Federico Malignani – parlare di un uomo della luce spero possa essere di buon auspicio. Nel campo dell’illuminazione pubblica, l’invenzione di Arturo fu una rivoluzione totale, in quanto fece diventare la lampadina un bene fruibile da tutti, spianando la strada alla diffusione della luce elettrica ovunque». Non a caso Udine divenne la terza città in Europa (dopo Milano e Londra) e la quarta nel mondo, a poter vantare vie, strade e piazze illuminate.

Sotto la Loggia del Lionello si è celebrato proprio questo anniversario, e cioè il momento in cui, nel gennaio 1889, Malignani “accese” la città. Un traguardo raggiunto a soli 23 anni: «Merito del suo ingegno ma anche di un’amministrazione illuminata che gli diede fiducia nonostante la giovane età», ha aggiunto il bisnipote Federico, accompagnato, nell’occasione, dalla figlia Giovanna. «Malignani è stato un grande uomo e un grande inventore, che ha fatto molto per Udine – ha ricordato il sindaco Fontanini –. Ha reso celebre la nostra città nel mondo, migliorando la qualità della vita dei suoi abitanti».

Uomo della luce, ma non solo, visto che ebbe diverse intuizioni anche nel campo delle centraline idroelettriche, della botanica, della meteorologia e dello studio del cemento. Alla cerimonia sotto la Loggia del Lionello erano presenti, oltre al sindaco e ai discendenti del grande inventore, Ugo Falcone, presidente del circolo Quintino Sella, Albino Comelli, vicepresidente dell’International Committee Romeo and Juliet in Friuli, Lionello D’Agostini per l’Università e Michela Bonan, autrice del libro “Le operose rogge di Udine”. Nel corso degli interventi è stato sottolineato come “la città della luce” rappresenti solo la prima tappa di una trilogia, che si declinerà, nei prossimi tre anni, come Udine capitale “delle minoranze etniche linguistiche” e capitale “dell’amore” (dando spazio alla storia di Lucina Savorgnan e di Luigi da Porto, i probabili ispiratori di Giulietta e Romeo). C’è stato il tempo anche per ricordare il rapporto avuto da Malignani con Edison, che lo portò fino in America per concludere la vendita del suo brevetto, e l’accostamento a un altro grande inventore suo contemporaneo, Guglielmo Marconi. 

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