Quell’angolo di città cuore della movida

Fra qualche settimana si accenderanno anche le griglie del Befed
Di Giulia Zanello
Udine 23 giugno 2013.Largo dei Pecile Lezione sulle Erbe di San Giacomo..© Foto Petrussi Foto Press / Ferraro Simone
Udine 23 giugno 2013.Largo dei Pecile Lezione sulle Erbe di San Giacomo..© Foto Petrussi Foto Press / Ferraro Simone

Di giorno è il vivace quartiere che, con le sue botteghe e i suoi locali, anima e distingue la città offrendo occasioni di shopping e per godersi un pranzo o un aperitivo. Al calare del sole si trasforma nell’angolo della movida più frequentato di Udine.

Largo dei Pecile si sveglia presto e la sera, quasi sempre, tira tardi. È come un cuore che pulsa all’interno del centro storico. Negli ultimi dieci anni le proprietà immobiliari hanno subito un’impennata di valutazioni e di richieste, tanto che le stesse agenzie assicurano ci sia la coda per accaparrarsi appartamenti ma anche locali.

Spuntano uno dietro l’altro e, a breve, a fine marzo, aprirà i battenti anche il Befed, altro punto della catena di ristoranti che propone il gustoso galletto preparato sugli spiedi a vista. Occuperà gli spazi della Veneto Banca e la formula pensata è quella dell’asporto, ma sarà comunque possibile gustarsi la specialità all’interno del locale, che ospita una cinquantina di coperti in 160 metri quadrati.

Da nemmeno una settimana i commercianti della zona hanno deciso di fare squadra e presentare il «Villaggio dei Pecile», un brand che valorizza la varietà della proposta commerciale per cercare di sfidare la concorrenza dei centri commerciali. Tante piccole realtà, tutte frutto dell’idea e delle fatiche di imprenditori locali che, mantenendo la propria identità, portano avanti un progetto comune e hanno saputo dare a questo quartiere un allure unico e inconfondibile. Dalle botteghe di produzioni artigianali ai negozi ricercati, dai ristoratori ai gestori di bar. Già, perché ora questo quartiere è diventato un punto di riferimento anche per il “food”. Aveva dato il «la», qualche anno fa, il «Sa di tappo», poi il «Quinto recinto», il «Leon d’Oro e Gabin, ma anche la gastronomia «Alimentare», che ha inaugurato appena due mesi fa. A questi locali si aggiungono quelli più storici e le attività che da tanti anni si affacciano su largo dei Pecile e le vie Valvason, Rizzani, D’Aronco, dei Torriani e Cosattini.

«Appena abbiamo visto questo spazio ci è subito piaciuto: è una bella zona, in continuo sviluppo e molto movimentata – afferma Andrea Fabbro, titolare assieme al fratello della società Bieffe che dopo il ristorante affiliato Befed di Cassacco ha deciso di investire nel centro del capoluogo del Friuli –. Le aspettative sono buone e noi siamo pronti a questa nuova avventura».

I lavori sono in corso e il locale – che avrebbe dovuto aprire due mesi fa, ma a causa di alcuni problemi burocratici la data è slittata - è stato progettato sullo stile di quello di Cassacco, con la cucina a vista, ma senza gli spazi per danze e feste. «Non ci saranno musica e balli sui tavoli – rassicura Fabbro –, non vogliamo turbare la quiete dei residenti, ma saremo ben felici di partecipare alle iniziative del quartiere». A seguire le “trattative” con la proprietà Edgardo Bassani, titolare dell’omonima agenzia in via Deganutti, che già si era occupata di inserire altre attività nella zona, come il «Sa di tappo» e «Gabin».

«Il Befed cercava una soluzione in centro e non appena la banca ha deciso di liberare lo spazio abbiamo messo in contatto la Bieffe con la proprietà – spiega il titolare dell’agenzia –. Questa è una zona viva, in espansione e anche Udine come tutte le grandi città si è adeguata ritagliandosi una zona da dedicare al “food”».

Complice anche la ristrutturazione della piazza, il quartiere è rinato e conta di “fagocitare” anche la Corte del Giglio, realizzata alla fine degli anni Ottanta e oggi decisamente trascurata, che unisce via dei Rizzani a via Sarpi. «Ai nuovi proprietari piacerebbe riempirla di attività commerciali e locali – aggiunge ancora Bassani –, decorando lo spazio con piante e arredi, a seconda delle stagioni. Potrebbe diventare il nuovo giardino interno di Udine».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto