Quota 100, è iniziata la fuga dal lavoro: in Friuli in un mese centinaia di domande all’Inps

Patronati costretti a chiudere gli sportelli per compilare i modelli. Hanno già trasmesso oltre trecento richieste
17/05/2012 Roma, in corso alla Fiera di Roma il Forum della PA 2012. Nella foto lo stand dell' INPS Istituto Nazionale della Previdenza Sociale
17/05/2012 Roma, in corso alla Fiera di Roma il Forum della PA 2012. Nella foto lo stand dell' INPS Istituto Nazionale della Previdenza Sociale

UDINE. Quota 100 piace. Chi ha compiuto 62 anni e maturato 38 anni di contributi lascia il lavoro volentieri. In meno di un mese il patronato Inas-Cisl ha compilato e presentato all’Inps 142 domande. Sono state sottoscritte da dipendenti di aziende private, residenti in provincia.

I numeri sono più o meno gli stessi anche al patronato Inca della Cgil dove però hanno già iniziato a trasmettere all’ente di previdenza anche le domande dei dipendenti pubblici. Se va avanti così per fine anno saranno migliaia. La pensione scatterà da aprile per i dipendenti privati, da agosto per quelli pubblici.

Quella che si prospetta è una vera e propria corsa alla pensione. Da circa un mese gli ultra sessantaduenni che hanno iniziato a lavorare in giovane età, prendono quasi d’assalto gli uffici dei patronati. Vogliono sapere a quanto ammonterà l’assegno per valutare se lasciare o meno l’azienda. In alcuni casi sono persone che lavorano da 40 anni e più che la legge Fornero li ha costretti a rimanere al loro posto fino a 67 anni.

La mole di lavoro è tale che il patronato Inas ha dovuto chiudere alcune giornate al pubblico lo sportello per riuscire a inviare tutte le pratiche all’Inps.

La coordinatrice Renata Della Ricca, lo fa notare snocciolando i dati: «In un mese il patronato di Udine e della Bassa friulana ha inoltrato 97 domande, 45 l’Inas di Gemona». Il numero è destinato a crescere perché se finora l’Inas-Cisl ha trasmesso solo pratiche relative ai settori privati, sa bene che dopo l’estate non mancheranno le richieste dei dipendenti pubblici.

Lavoratori che si stanno già rivolgendo al patronato Ica-Cgil dove il direttore, Danilo Margheritta, ammette di aver già iniziato a compilare e a inviare all’istituto di previdenza. «I dipendenti pubblici si stanno muovendo e preferiscono presentare la domanda in anticipo pur sapendo che prime di agosto non riceveranno la pensione», spiega Margheritta nel soffermarsi sulle tante aspettative create da Quota 100 tra i lavoratori che continuano ad affollare le sale d’aspetto anche negli uffici di via Bassi.

Entrambi i rappresentanti dei patronati ci tengono a chiarire che «quota 100 non penalizza i lavoratori visto che gli importi delle pensioni non subiscono decurtazioni. I conteggi, infatti, vengono effettuati sulla base dei contributi versati fino all’interruzione del rapporto di lavoro».

L’importo aumenterebbe certamente se gli interessati decidessero si seguire il percorso previsto dalla legge Fornero e di continuare, quindi, a lavorare. Nel momento in cui si decide di interrompere l’attività lavorativa viene fotografata la situazione senza applicare alcuna riduzione. «Cosa diversa è l’opzione donna che, al contrario, penalizza dal 20 al 30, in alcuni casi può arrivare anche al 40 per cento, le lavoratrici.

Della Ricca lo fa notare ricordando che le maggiori penalizzazioni restano a carico delle single che non avendo altre entrate rischiano di non arrivare a fine mese. Il timore resta quello che la corsa alla pensione possa svuotare soprattutto gli uffici pubblici, compresi gli ospedali, da dove si prospetta la grande fuga.

 

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