Raccoglie sassi da 15 anni le sue creazioni in mostra

RAGOGNA. Per lei quelli che per la maggior parte delle persone sono solo dei sassi sono pietre preziose. E come tali vanno incastonate e custodite.
Meri Toniutti, classe 1953, di Ragogna ha sempre lavorato in casa di riposo ma quasi ogni giorno negli ultimi 15 anni ha trovato il modo di dedicare qualche ora del suo tempo, anche di notte, ai suoi amati sassi del Tagliamento utilizzandoli come fossero dei tasselli di mosaico in grado di rappresentare quella terra di cui essi stessi sono elemento. Fino a qualche mese fa la signora Toniutti aveva ammassato in garage le sue creazioni fino a quando, spinta dai familiari, si è decisa a renderle pubbliche esponendole in una mostra inaugurata qualche giorno fa al Castello di Ragogna. Chi ha già visto l’esposizione aperta fino al 20 maggio prossimo rimane colpito da come sia più che azzeccato il titolo “Leggere come pietre – Pinel di clap”. Le immagini prendono vita e, come fossero dipinte con un pennello, fiori, rondini, paesaggi di paesini friulani sono assolutamente autentici. Per tutti lo stupore sta nello scoprire che una “principiante” sia riuscita a creare, a rappresentare in maniera figurativa assolutamente originale, ciò che la circonda. «Non ho mai frequentato corsi o studiato – racconta MeriToniutti -: ho cominciato quasi per caso con una tecnica tutta mia. Non sempre inizio il mio lavoro da un disegno, ma parto mettendo i sassi sul piano e sono le loro forme, i loro colori che ormai conosco benissimo, a suggerirmi quello che vado a realizzare». Circa un’ottantina i lavori realizzati negli ultimi anni: «Non ho mai pensato di separarmi da loro, di venderli, ne ho regalato qualcuno, pochissimi – racconta Meri – ma si è trattato di occasioni davvero rare e speciali». E questo anche per il fatto che ogni “quadro” richiede moltissime ore di lavoro: bisogna conoscere il colore dei sassi, andare alla loro ricerca: per me le due zone preferite, dove trovo quello che mi ispira di più sono le zone di Cimano e di Cornino. Ogni tanto ho preso anche qualche sasso in montagna, ma pochissimi. Io – racconta la signora Meri – quando sono sul Tagliamento è come se fossi in gioielleria. La mia fonte di ispirazione è stata da sempre l’incontro con il Tagliamento. Qui vedo già le mie opere che si presentano in ordine sparso, come tanti ciottoli, tutti infinitamente belli e diversi, che seleziono e raccolgo, per poi riordinarli in qualcosa di leggero con delle “pennellate” di pietra».
Risultato delle opere uniche, semplici come la materia prima che viene utilizzata e l’artista che le adopera.
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