Radiografie, ai pazienti le lastre consegnate in cd

Stop alle ingombranti buste con gli esami, in autunno si passa al digitale L’innovazione parte da Pordenone e proseguirà negli altri nosocomi regionali

di Elena Del Giudice

Un esame radiografico, quello della Tac o della Risonanza magnetica, persino un ecocardiogramma. Quante volte abbiamo dovuto sottoporci a questi esami e dall’ambulatorio siamo usciti con ingombranti buste, spesso di colore giallo ocra, con dentro altrettanto ingombranti “lastre”? Poche settimane ancora e tutto questo sarà preistoria. In autunno, infatti, dopo le operazioni di collaudo del sistema, sarà operativo al Santa Maria degli Angeli il Pacs. Acronimo di Picture Archiving and Communication System, altro non è che un sistema che prevede la produzione, la trasmissione e l’archiviazione delle immagini radiologiche in formato digitale. Diciamo che la rivoluzione che ha interessato le macchine fotografiche, ora è approdata in sanità. Con un risparmio, in termini di costi ma anche di spazi (le lastre eseguite vanno infatti conservate per 10 anni) e un incremento notevole di comodità per i pazienti, che non usciranno più dall’ospedale con il faldone delle lastre (sempre troppo grandi per i cassetti di casa) ma con un cd tascabile che potranno portare con sè e far visionare allo specialista.

«In autunno saremo operativi» anticipa il direttore di presidio Michele Chittaro. L’ospedale di Pordenone, oggi Ospedali riuniti, segnatamente la radiologia diretta dal dottor Paolo Mancinelli, è stato scelto dalla Regione come azienda-pilota ed è quindi il primo in cui il sistema è stato installato e andrà a regime; a seguire entreranno in rete Spilimbergo e San Vito, quindi tutte le altre aziende del Friuli Venezia Giulia. Peraltro la gara per l’acquisto dei cd, i supporti sui quali verranno copiate le immagini degli esami eseguiti, è già in corso.

«Inizialmente il Pacs ci consentirà di trasferire le immagini all’interno di una stessa azienda, e quindi di refertare o chiedere un consulto al radiologo che si trova, ad esempio a Pordenone, per un esame eseguito a Maniago - spiega Chittaro -; in un futuro prossimo di trasferire le stesse immagini ad un’altra azienda, sempre per un consulto, o renderle disponibili in caso di ricovero».

La prima fase consente la digitalizzazione delle immagini di radiologia e di cardiologia, l’implementazione del sistema permetterà di archiviare in questo modo qualsiasi immagine, anche relativa ad altri tipi di esame. Nel cd troveranno posto sia immagini in bassa risoluzione, che potremmo vedere anche con il computer di casa, e una copia ad alta risoluzione riservata al sistema informatico della sanità e all’occhio esperto del medico.

Ma se le evoluzioni del Pacs sono infinite, un po’ meno lo è lo spazio concesso dalla legge sulla privacy che di fatto sta frenando alcune possibilità.

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