Dalle mitiche a faro basso ai sidecar e ai cinquantini: oltre 300 sulla Vespa al raduno Città di Udine

L’appuntamento nazionale ha attirato appassionati anche da Oltralpe. L’assessore Venanzi: «Simbolo di emancipazione e sviluppo in Italia»

La pioggia caduta a metà mattina non ha spento l’entusiasmo degli oltre 300 appassionati che si sono presentati in via Poscolle per il via al 17° raduno nazionale “Città di Udine”. Ad attenderli i tanti volontari del Vespa Club Udine guidati dal presidente Carmelo Chiaramida, che ancora una volta sono riusciti a mettere a punto un evento organizzato al meglio. Al momento della partenza del lungo corteo di Vespa, attorno alle 10.30, via Poscolle, chiusa al traffico per l’occasione, si è riempita del fumo della miscela (il carburante delle Vespa è un mix tra benzina e olio) e di tanti curiosi pronti a immortalare con i telefonini il passaggio dei mezzi Piaggio.

Udine, 300 vespe in centro per il 17° raduno nazionale

Diversi i modelli giunti a Udine non solo dal Friuli Venezia Giulia, ma anche dalle regioni vicine e dall’estero (Austria, Germania, Svizzera, Inghilterra, Slovenia): le mitiche faro basso degli anni Cinquanta, i sidecar, le Gtr e le Ts, i Px e gli intramontabili cinquantini. A dare inizio al raduno, accanto a Chiaramida, c’era il vicesindaco Alessandro Venanzi. «La Vespa è un simbolo di emancipazione e di sviluppo economico per l’Italia ma anche per la città di Udine – così Venanzi –. Gli organizzatori riescono a proporre un appuntamento sempre molto partecipato che diventa una bella occasione di incontro per tutti».

Lasciati via Poscolle e piazzale XXVI luglio, il serpentone si è diretto verso via Cividale e i colli orientali del Friuli, con tappa ristoro all’azienda vinicola Vie D’Alt di Prepotto. Favoriti dalla tregua concessa dalla pioggia, i vespisti sono ripartiti verso Villa Chiopris di Chiopris Viscone per il pranzo. Qui sono stati premiati i partecipanti più giovani, quelli con maggiore esperienza e i club più numerosi.

«Il nostro grazie va innanzitutto al Circolo culturale ricreativo di Trivignano Udinese che con un’organizzazione impeccabile si è occupato della parte relativa al ristoro e al pranzo», ha detto Chiaramida, ricordando inoltre il supporto ricevuto dalla pasticceria Gangi, dalla macelleria Comand, da Matteo e Francesca Livon, da Coldiretti e, va da sé, dallo staff del Vespa Club Udine. Oltre che, ovviamente, quello del Comune, con il vicesindaco Venanzi, e della polizia locale, «che ringraziamo – ha detto – per averci consentito di far partire il raduno da via Poscolle». Ad accompagnare lo sciame di Vespa lungo le strade del Friuli sono stati l’associazione Moto emergenza Fvg e il personale della Croce rossa italiana di Udine. Il prossimo appuntamento è al 2026 con il raduno della maggiore età per il Vespa Club Udine: quello del 18°.

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