Raffica di multe sui no-vax: sono 5.800 i non vaccinati in Fvg

Dal 10 maggio scattano le sanzioni nei confronti dei genitori dei bimbi scoperti da profilassi. Asettembre, solo nell’udinese, 850 bimbi potrebbero essere esclusi dagli asili. Le sanzioni possono arrivare anche a 500 euro

UDINE. Raffica di multe ai no vax. Sono 5 mila 800 i bambini e i ragazzi dai 0 ai 16 anni che risultano parzialmente o completamente non vaccinati secondo i dati forniti dalle Aziende sanitarie 3 (Alto, Medio e Friuli Collinare), 5 (Friuli Occidentale) e Azienda sanitaria e universitaria integrata di Udine. Le famiglie riceveranno una multa da 100 a 500 euro per il mancato adempimento dell’obbligo di legge. Nessun bimbo, invece, verrà espulso dalle scuole dell’infanzia e dagli asili nido. La Regione ha deciso, infatti, di concedere una deroga fino a fine anno scolastico per non interrompere a frequentazione delle strutture pressoché conclusa la partecipazione degli alunni.



La scadenza del 10 maggio


A differenza di altre regioni, il Friuli Venezia Giulia, scegliendo di adottare una linea morbida «che finora ha pagato e ha dato i risultati sperati», spiega il direttore regionale della Prevenzione e della promozione della salute, Paolo Pischiutti, ha fatto slittare la scadenza dei termini per mettersi in regola con le profilassi obbligatorie dal 10 marzo al 10 maggio. Un’ulteriore possibilità concessa alle famiglie “non regolari” di ravvedersi. Giovedì, quindi, le Aziende sanitarie consegneranno agli istituti scolastici le liste dei no vax. Ma la data non coinciderà – anche in questo caso diversamente dal resto d’Italia – con le esclusioni che valgono solo per una fascia dei non vaccinati. I bambini da 0 a 6 anni continueranno normalmente a frequentare asili nido e scuole dell’infanzia. Questo, come ha più volte avuto modo di spiegare la direzione regionale alla prevenzione, per evitare qualsiasi caccia alle streghe e per non alimentare tensioni con i genitori e traumi ai bambini che sarebbero stati costretti a lasciare le classi ad anno scolastico già ampiamente iniziato. Le multe, invece, resteranno. Non ci sarà alcun condono. Le sanzioni andranno da un minimo di 100 a un massimo di 500 euro. A questa norma dovranno sottostare tutte le famiglie che hanno bambini e i ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo da 0 a 16 anni d’età.



I numeri dei no vax


La Regione, per non farsi trovare impreparata dinanzi alle scadenze e nel tentativo di cercare una conciliazione con gli irriducibili, nei mesi scorsi, ha avviato una campagna di richiami. A questa non hanno risposto 5 mila 800 famiglie nelle tre Aziende sanitarie di Udine e Pordenone: 2 mila nell’Aas 3 (Medio Friuli), altrettanti nell’Asuiud (Azienda universitaria integrata udinese) e mille 800 nell’area pordenonese. Verifiche sono in corso, invece, per quanto riguarda l’Aas 2 (Bassa friulana e goriziano) e Trieste.

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Esclusioni da settembre

Dal prossimo anno scolastico la Regione, terminata questa prima fase di transizione, sarà inflessibile. Ad annunciarlo è lo stesso direttore dell’area prevenzione, Paolo Pischiutti. «I genitori dei minori da 0 a 6 anni – spiega Pischiutti – dovranno organizzarsi al meglio per evitare amare sorprese». Le famiglie ancora inadempienti avranno tempo quindi fino a inizio settembre per mettersi in regola. Pena la sospensione dell’iscrizione del proprio figlio a scuola. «Per quella data – continua Pischiutti – sarà ormai passato un anno dall’entrata in vigore della legge sull’obbligo dei vaccini. Un tempo sufficiente per informarsi e per decidere». Secondo i dati forniti dal dipartimento prevenzione malattie infettive dell’Azienda sanitaria universitaria integrata di Udine, sono 850 i bambini da 0 a 6 anni a rischio di esclusione. Numeri che, estesi all’intero territorio regionale, sono destinati ovviamente a crescere.

L’inversione di tendenza

La risposta alle vaccinazioni obbligatorie è stata, comunque, finora sostanzialmente buona. Si è verificata una netta inversione di tendenza. Secondo i dati recentemente aggiornati dalla Regione la copertura dell’esavalente (anti-difterite, anti-tetano, anti-pertosse,anti-poliomielite, anti-epatite B e anti-haemophilus influenzae di tipo B) è passata dal 91 al 94 per cento, a un passo dalla soglia dell’immunità di gregge, quella che in medicina viene riconosciuta come una forma di protezione indiretta che si verifica quando la vaccinazione di una parte significativa della popolazione finisce con il fornire una tutela anche agli individui che non hanno sviluppato direttamente l’immunità.

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La protezione da morbillo è balzata addirittura dall’81,8 al 91 per cento. Per comprendere appieno questo cambiamento di rotta bisogna fare un passo indietro. Dal 2006 al 2016 la percentuale della copertura vaccinale era diminuita di media del 9 per cento passando dal 92 all’83 per cento. Il dato dei bimbi e ragazzi non vaccinati, quindi, conferma queste percentuali, ovvero di circa il 10 per cento di minori non sottoposti a vaccinazione.

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