Ragazzino morto nel pozzo, Palmanova sotto choc: "Un dolore impossibile da accettare"

PALMANOVA - Si è diffusa rapidamente, a Palmanova, la notizia che la morte del 14enne Stefano Borghes, il ragazzino caduto in un pozzo a Gorizia, oltre a rappresentare di per sé una tragedia incredibile, riguarda da vicino anche la comunità della città stellata e di Sottoselva in particolare.
La mamma, Daniela Franz, è infatti originaria della città e anche i nonni, Sandro e Mirella, vivono nella frazione e sono molto conosciuti. Di fronte alla morte di un ragazzino così giovane, non si trovano parole che possano esprimere vicinanza alla famiglia, e la comunità ha pensato di affidare alla preghiera la richiesta di forza e conforto per lei.
“Questa notizia – racconta monsignor Angelo Del Zotto - è stata un duro colpo per tutti, e soprattutto coloro che conoscono la famiglia e i nonni. Sono stato a trovarli. Sono persone sostenute da una fede profonda. Ho colto attorno a loro tanta solidarietà e vicinanza da parte della comunità”.
Il nonno materno di Stefano è un agricoltore di Sottoselva che da una vita segue il coro della comunità e suona l’organo. E’ venuto quindi naturale ai parrocchiani essere accanto a lui, alla moglie Mirella, ai parenti e alla famiglia di Stefano nella fede.
Giovedì 23 luglio nella chiesa di Sottoselva si è recitato il Rosario e venerdì sera, alle 21, nel Duomo di Palmanova, ci sarà un momento di preghiera. L’idea di quest'incontro odierno è nata in seno all’Azione cattolica della Diocesi di Udine, della quale la mamma Daniela ha fatto parte per molti anni, ma è stata poi condivisa dai tanti amici e allargata a chiunque voglia scegliere la preghiera come modo per manifestare la propria vicinanza alla famiglia di Stefano in questo momento difficile.
L’intento è quello di richiamare e far crescere la fede cristiana nella Resurrezione. “La preghiera – spiega Maria Trevisi, cugina della mamma – è in questo momento l’unico mezzo che abbiamo come comunità per essere accanto ai genitori e alla sorella.
Stefano era un ragazzino vivace e pieno di energia. Ciò che colpiva in lui era la capacità di rapportarsi con le persone, che fosse il cugino marchigiano da imitare scherzosamente per il suo dialetto o i nonni anziani con cui scambiare due parole…”.
Anche il sindaco di Palmanova, Francesco Martines, manifesta ai genitori e ai nonni il proprio cordoglio, a nome dell’intera comunità.
“Umanamente – sono le sue parole - non si accetta la morte di un bambino di 13 anni. E’ impossibile. Il dolore dei genitori è il dolore della gente del comune di Palmanova, e di Sottoselva in particolare”. Il primo cittadino sarà in Duomo, esprimendo anche con questa presenza solidarietà e vicinanza ai familiari.
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