Rallentatori a Udine Interessate oltre 70 zone
UDINE. Sono oltre 70 le strade o i segmenti parziali di via che potrebbero essere interessati, a Udine, in un futuro molto vicino all’installazione di dossi o strisce pedonali con rallentatori. Tante sono infatti le richieste raccolte in questo ultimo periodo da parte dell’amministrazione comunale.
E così dopo le prime installazioni già realizzate in alcune parti della città (come ad esempio quelli in via Bariglaria, via Cividina, via Baldasseria e via Emilia) ancora nel corso del 2011, ora la giunta comunale sta valutando le nuove richieste e le nuove necessità, a iniziare quelle avanzate dai cittadini di Cussignacco e di via Laipacco.
E senza dimenticare anche esigenze più recenti come quelle che potrebbero essere formalizzate dai residenti di zone più centrali come proprio via Chinotto (leggi anche box a parte). Per arrivare a tutto ciò proprio oggi è stato convocato un incontro con i rappresentanti delle Forze dell’ordine, dei sanitari dell’emergenza del 118 e degli esperti dei trasporti pubblici della Saf. In questo mini-vertice, voluto espressamente dal sindaco Furio Honsell, verranno analizzati vantaggi e difficoltà che i rallentatori potrebbero creare al traffico legato alla gestione delle emergenze ma anche al servizio di trasporto pubblico.
Il tutto per arrivare sempre di più a fare di Udine una realtà integrata nella rete delle “Slow town”, come progetto più volte ribadito dall’amministrazione. «Il nostro non è un capriccio o una posizione meramente ideologica - spiega l’assessore alla mobilità urbana Enrico Pizza -. Una città in cui le auto corrono di meno è soprattutto una città più sicura. In un incidente auto-pedone con il mezzo lanciato a 70 chilometri all’ora la percentuale di mortalità per chi è a piedi è pari quasi al 100 per cento.
Se l’auto viaggia a 30 all’ora il rischio mortale scende invece fino ad attestarsi su un ben più modesto 15 per cento. E visto che imporre limiti di velocità non basta, potremmo allora applicare i rallentatori, i dossi e gli attraversamenti rialzati ovunque si potrà, escludendo però ovviamente i grandi viali e le arterie di collegamento più importanti».
La parola oggi passa dunque a chi le vie della città le percorre soprattutto per lavoro. Poi, dopo aver ascoltato Forze dell’ordine, Saf, vigili del Fuoco e 118, il piano dei rallentatori potrà prendere ancora più forma, per poi diventare realtà ed essere messo in pratica nel giro davvero di poco tempo.
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