«Randagismo, Pordenone caso anomalo»

L’associazione Amici della terra: si registrano troppi episodi rispetto al resto della regione. La onlus chiede di vedere i verbali
I conti sul randagismo nella Destra Tagliamento non tornano, all’associazione Amici della terra onlus. Tanto che i volontari chiederanno i documenti e i verbali di cattura e consegna al veterinario: «Dati anomali, rispetto al resto del Friuli Venezia Giulia, c’è qualcosa che non torna e vorremmo capire dov’è l’errore».


Un passo indietro. I volontari sono rimasti sorpresi dal caso Cordenons. Per mantenere cani e gatti ritrovati, il Comune spende 40 mila euro. «In un anno in media vengono ritrovati 130 animali che portiamo al canile di Villotta – aveva detto l’assessore Lucia Buna –. Poi ne escono in media 110, tra cani e gatti che vengono restituiti o che purtroppo cessano di vivere. In fin dei conti abbiamo una ventina di animali in gestione nel canile». Come si giustificano tutti quei soldi a carico del Comune? «Il costo degli animali restituiti al legittimo proprietario ricadono su di lui. Ma per quelli che non hanno nessuno, sono notevoli le spese di mantenimento che si aggirano sui 30 mila euro, mentre il resto sono spese sanitarie, tra gli 8 e i 10 mila euro».


Per cercare di ridurre l’ammontare del costo del mantenimento degli animali, il Comune di Cordenons aveva lanciato l’iniziativa Adotta un cane. Risultato? In due anni nessuna adozione.


Sin qui la cronaca. Ora, il caso, sollevato dagli Amici della terra, onlus di Udine. «I conti, a nostro avviso, non tornano». Cordenons è un comune di 18 mila abitanti. «L’assessore Lucia Buna afferma che sono in media 130 i cani randagi ritrovati sul territorio comunale? Un dato francamente per noi scioccante!».


Perché? «È presto detto: la nostra associazione già dal 2003 ha organizzato gruppi di volontari che operano in canili convenzionati della provincia di Udine: il canile Made in Friuli di Porpetto, dove sono ospitati i cani randagi di Udine e della Bassa Friulana e il canile comprensoriale della Comunità Collinare a Rive d’Arcano. Quindi una fetta di territorio piuttosto ampia, rispetto a Cordenos».


I dati forniti dalla Regione Friuli Venezia Giulia («dove tra l’altro si conferma l’efficienza dell’attività dei nostri volontari nei due canili», puntualizza la presidente della onlus Gabriella Giaquinta) danno per i due canili i seguenti numeri di attività: nel 2015 vi sono stati 79 ingressi e 92 adozioni, l’anno successivo 80 ingressi e 98 adozioni. «Numeri incompatibili, o quanto meno sorprendenti, rapportati alle 130 catture per un territorio di 18 mila abitanti. Ripetiamo: i conti non tornano».


L’associazione intende chiarire questa anomalia. «Chiederò al Comune di Cordenons – dice la presidente – i verbali delle 130 catture, ovvero chi ha segnalato l’animale, chi ha provveduto ad accertarlo, chi l’ha raccolto, ovvero il verbale del cinovigile e quello del veterinario». Le indagini vengono fatte in tutti i comuni, «ma nel Pordenonese – precisa Gabriella Giaquinta – ci sono cifre che non tornano. Nel resto della regione il fenomeno del randagismo è pressoché inesistente, i numeri, in proporzione, sono davvero marginali rispetto a questo fenomeno. Pertanto credo che vi sia un errore da qualche parte, qualcosa non torna ed è meglio che venga chiarito subito».


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