Il cinema per raccontare il carcere: debutta a Udine la rassegna “Cinemadentro”

L’intento è quello di avvicinare la cittadinanza alle problematiche legate alla detenzione: si parte il 13 febbraio con doppia proiezione per studenti e pubblico

Timothy Dissegna
La presentazione della rassegna cinematografica a Udine
La presentazione della rassegna cinematografica a Udine

Il cinema per raccontare il carcere. È questo l’obiettivo dell’inedita rassegna Cinemadentro che farà presto il suo debutto a Udine. Si è tenuta questa mattina nel Salone del Popolo del municipio la presentazione dell’iniziativa promossa dal Garante per i diritti delle persone private della libertà personale, Andrea Sandra, in collaborazione con il cinema Visionario, il Comune e altri partner.

Il tutto nasce con l’intento di avvicinare la cittadinanza alle problematiche legate alla detenzione, offrendo spunti di riflessione attraverso il linguaggio del cinema. Sandra ha sottolineato come la selezione dei film (tre e tutti in proiezione alle 20.30) sia stata complessa, data l’ampia scelta di opere sul tema, ma proprio per questo ci sono già idee per il futuro. L’obiettivo è che Cinemadentro diventi un appuntamento fisso, stimolando il dibattito e contribuendo a una maggiore consapevolezza.

La rassegna si aprirà il 13 febbraio con Benvenuti in galera di Michele Rho, un titolo dal valore simbolico, che richiama l’intento della manifestazione: portare il carcere, se non fisicamente, almeno concettualmente, fuori dalle sue mura. Saranno presenti il regista e la consigliera dell’Ordine degli Avvocati di Milano, Giorgia Alenga. Il film avrà una doppia proiezione, una al mattino riservata agli studenti e una serale per il pubblico.

Il secondo appuntamento, il 27 febbraio, è con Prigione 77 di Alberto Rodríguez, ispirato a una storia vera e ambientato in Spagna tra la fine del franchismo e l’inizio della democrazia. Il film affronta il tema del sovraffollamento carcerario e della discussa amnistia dell’epoca. Lo introdurrà Raffaele Conte, presidente della Camera Penale Friulana.

L’ultimo film in programma, il 13 marzo, è Una donna chiamata Maixabel di Icíar Bollaín, che racconta il percorso di giustizia riparativa tra la moglie di un uomo ucciso dall’ETA e gli assassini. Sarà presentato da Paola Diana, presidente del Comitato pari opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Udine.

Durante la conferenza, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Udine, Raffaella Sartori, ha evidenziato l’importanza di avvicinare cittadini e studenti alla realtà carceraria, spesso conosciuta solo attraverso numeri e sentenze. Nel 2024 ci sono stati 89 suicidi nelle carceri italiane, un dato allarmante che rende necessario mettere al centro la dignità della persona e la funzione rieducativa della pena.

Giulia Cane, in rappresentanza del Visionario, ha espresso soddisfazione per l’ampia adesione del pubblico e per le risorse stanziate grazie al Piano Nazionale Cinema e Scuola, sottolineando che Prigione 77 è stato paragonato al miglior cinema americano. La Mediateca spera di poter proseguire questa iniziativa portando il cinema direttamente all’interno delle carceri.

L’assessore Arianna Facchini ha elogiato la partecipazione delle scuole, ribadendo che il carcere non deve essere percepito come una realtà lontana e dimenticata. Ha inoltre sottolineato come la detenzione sia spesso legata a disuguaglianze sociali e come sia fondamentale lavorare per un cambiamento culturale.

Un importante passo in questa direzione sarà la realizzazione, entro fine 2025 o inizio 2026, di una sala multimediale all’interno della casa circondariale di via Spalato, dotata di attrezzature adeguate per proiezioni cinematografiche.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto