Rc auto, impennata delle tariffe: chi guida di meno, rischia di più

«Secondo l’indagine che abbiamo commissionato all’istituto specializzato mUp Research, lo scorso anno l’Rc auto è stata una delle voci di spesa che ha inciso di più, almeno psicologicamente, sul bilancio delle famiglie ed è quella sulla quale, anche nel 2019, si cercherà di risparmiare maggiormente», spiega Diego Palano, responsabile Assicurazioni di Facile.it. «La buona notizia è che molti lo hanno già fatto; secondo i risultati dell’indagine, nel 2018 sono oltre 11 milioni di automobilisti che sono riusciti a ridurre la spesa trovando un’offerta migliore». Le promozioni, infatti, sono innumerevoli perchè il settore assicurativo è tra quelli dove la concorrenza tra le varie compagnie, tradizionali od online, è molto accesa.
L’identikit dei prudenti: sacerdoti e militari. Male i pensionati
Guardando al profilo sociodemografico degli automobilisti che dovranno pagare di più a causa di un incidente con colpa, la prima grande differenza che emerge è legata al sesso. Fra gli uomini hanno denunciato sinistri con colpa solo il 3,55%, mentre tra le donne la percentuale è più alta, pari al 4,33%.
Se l’età media degli automobilisti che vedranno peggiorare la propria classe di merito è pari a 46 anni, è interessante notare come i giovani neopatentati – probabilmente a causa di una maggior insicurezza che li porta ad avere più attenzione sulle strade – abbiano denunciato, in percentuale, meno incidenti con colpa rispetto alla media nazionale; solo il 2,03% degli automobilisti con età compresa tra i 18 e i 20 anni peggiorerà la propria classe di merito. Leggendo i dati in base alla professione dichiarata in fase di preventivo, emerge che sono i pensionati gli automobilisti meno prudenti; tra loro, il 4,46% vedrà un aumento.
Seguono gli impiegati (4,26%) e gli insegnanti (4,21%). Valori sopra la media anche per il personale medico (4,18%, percentuale in calo rispetto allo scorso anno, quando occupavano la prima posizione in classifica con il 5,03%) e i liberi professionisti (4,13%). Tra i virtuosi stabili nelle prime posizioni ecclesiastici e militari.
L'esperto: "Penalizzato chi usa poco l'auto"
«Gli incidenti? È vero, spesso li causano le persone meno abituate a guidare, tra loro possono esserci i pensionati. Ma comunque il Friuli resta una terra virtuosa per quanto riguarda il tasso di incidentalità, rispetto ad altre regioni. Anche se c’è da precisare che una volta eravamo ancora più bravi». Simonetta Della Vedova è la contitolare dell’agenzia Allianz di Udine, una delle più rilevanti in città, con un portafoglio clienti che vanta circa 12 mila posizioni. Conferma che quest’anno i rincari, con lo scatto delle classi di merito, sono stati salati per chi ha causato, nel 2018, un incidente «anche se già negli anni passati, chi aveva la responsabilità di un sinistro, si vedeva aumentare il premio dell’assicurazione».
«Ma noi di Allianz per esempio - aggiunge Della Vedova - le altre tariffe le abbiamo lasciate invariate, anzi in alcuni casi sono state ritoccate verso il basso. Può darsi che i rincari sulle spalle di chi ha fatto un tamponamento o altro sinistro con colpa siano dovuti anche al fatto che le compagnie, in presenza di premi particolarmente scontati, poi possano recuperare l’intera cifra, proprio in presenza dello scatto dovuto all’innalzamento della classe di merito». Secondo l’agente di Allianz Udine a provocare i guai sulle strade sono spesso coloro che la macchina la usano raramente. «Tra di loro vi sono certamente anche i pensionati - spiega Della Vedova -, ma non è l’unica categoria.
Al contrario gli automobilisti che sono abituati a macinare chilometri su chilometri, per esempio gli agenti di commercio, sono coloro che causano il minor numero di incidenti, perchè “vedono” i pericoli prima degli altri. L’importante sono l’attenzione e l’abitudine al volante, a patto che non si trasformino in noia».
Per quanto riguarda le statistiche territoriali, il Friuli Venezia Giulia si conferma tra le regioni meno problematiche. «Eravamo più virtuosi in passato - sottolinea Della Vedova -, anche qua ci sono differenze tra province. Gorizia è la migliore, Udine e Pordenone rappresentano una via di mezzo, mentre Trieste non è esattamente un modello di virtù. Certo se facciamo i confronti con altre realtà italiane, beh allora noi siamo ancora fortunati o privilegiati, perchè i risparmi, sull’assicurazione, possono anche essere di 600, 700 euro l’anno per ogni veicolo».
Per corroborare le sue parole, l’assicuratrice ci fa tre esempi, con parametri identici. E cioè si prende in considerazione un automobilista uomo di 52 anni, proprietario di una Audi Q3 2 mila di cilindrata a gasolio, prima guida (vale a dire classe di merito 14, la più elevata), con massimale assicurato di 10 milioni di euro, guida libera e rivalsa esclusa. Ebbene il premio in provincia di Udine risulta essere, per il 2019, di 788 euro, ma se già lo stesso automobilista dovesse trasferirsi a Treviso, città dalle caratteristiche abbastanza simili a Udine, la sua assicurazione raggiungerebbe la cifra di 951 euro, cioè 163 euro in più rispetto al capoluogo friulano. A Salerno, invece, (130 mila abitanti) la polizza, sempre per lo stesso conducente dell’Audi Q3, lieviterebbe fino a 1.332 euro l’anno, un vero e proprio salasso.
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