Record cucine in crisi Lo spettro della “cassa”

CHIONS
Preoccupazione anche nelle località di Chions e Pravisdomini per la crisi che ha investito di recente la Record Cucine di Pramaggiore, azienda nella quale tra impiegati amministrativi e operai lavorano una quindicina di persone residenti nelle due località pordenonesi (un paio arrivano anche da Azzano Decimo).
Le maestranze infatti da qualche settimana lavorano solo tre giorni la settimana, mentre negli altri 3 restano a casa. Sotto l’albero c'è la cassaintegrazione a rotazione. Voci parlano di un imminente concordato per l'azienda dei Setten, molto conosciuta a Pordenone per vicende legate al mondo del calcio.
In realtà la Record Cucine ha subito rapidi cambiamenti e l'ipotesi più disastrosa, quella di un concordato appunto, non sembra al momento all'orizzonte. Il socio storico di Pramaggiore, Dario Armellin, non fa più parte del consiglio d’amministrazione. Se ne sarebbe andato di sua volontà per non meglio specificate diversità di vedute. C’è stato un aumento di capitale cui Armellin non ha preso parte. Sono quindi subentrate difficoltà di natura gestionale.
E’ in corso in questa delicata fase una trattativa, che sembra a buon punto, con Veneto Banca per unìiniezione di liquidità. Sono attese importanti novità per i prossimi giorni, proprio mentre si avvicina il Natale la situazione potrebbe sbloccarsi favorevolmente.
Nella Record Cucine, sede della vicina Pramaggiore, lavorano 71 operai (tra questi ci sono alcune coppie di padre e figlio e di marito e moglie) e 53 impiegati amministrativi. Anche nella Bassa pordenonese si attendono sviluppi, si spera il più possibile positivi.
Record Cucine fa parte del gruppo Setten, nato negli anni ’70 e che dà lavoro a circa 400 persone. Oltre a Record cucine, il gruppo ha altri marchi – Mobil Record, Sprint, Reck’s, Veneto Mobili e Bloch cucine) ed esposta in 30 Paesi.
Rosario Padovano
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